“Oggi in Parlamento, sulla base di un’urgenza non giustificata, si discutono norme di riforma dell’ordinamento degli enti locali che, oltre ad introdurre elementi di ulteriore caos normativo” sono “in aperto contrasto con le disposizioni” della Costituzione “e con i principi della Carta europea delle autonomie locali”. È quanto scrive Renato Brunetta in una lettera inviata a Giorgio Napolitano nella quale gli chiede “di sostenere il nostro appello in Parlamento per modificare il testo prima che sia approvato”.
Il capogruppo alla Camera di Fi ricorda che durante il passaggio in commissione “tutti gli illustri costituzionalisti auditi hanno evidenziato numerosi profili di incostituzionalità, di cui non si può non tenere conto solo per offrire all’opinione pubblica un prodotto da vendere in campagna elettorale”. “Anche Forza Italia, come annunciato fin dall’illustrazione del proprio programma elettorale, è favorevole all’abolizione delle Province, ma nelle forme e nei modi previsti dalla Costituzione. Per questo in Senato abbiamo votato convintamente le procedure di urgenza per i disegni di legge di modifica costituzionale per l’abolizione delle Province”.
“Essendo quindi già avviato un processo di riforma in tal senso – continua Brunetta -, mi chiedo perchè insistere nel portare avanti un disegno di legge non coerente con gli obiettivi dichiarati, che non abolirà le Province, ma moltiplicherà il numero degli amministratori locali e creerà dieci città metropolitane con conseguenti aggravi di costi, paralisi o complicazioni decisionali, rischi di distruzione di apparati e di competenze tecniche oggi essenziali sul territorio”. Nel chiedere il sostegno di Napolitano, Brunetta sottolinea che “il rischio è infatti quello di promulgare un testo palesemente incostituzionale”.
La risposta di Napolitano – “Napolitano desidera rassicurarla” che vigilerà “sul rispetto delle regole che disciplinano gli equilibri di bilancio e dei vincoli Ue”, ma quando “sarà posto di fronte a provvedimenti formali approvati dalle Camere o dal Governo e non su indiscrezioni o annunci»”. È quanto si legge in una lettera del Colle diffusa da Renato Brunetta.