La diaspora silenziosa dei grillini: lascia anche il senatore Pepe
Un altro addio tra le file del M5S a Palazzo Madama. A lasciare il senatore Bartolomeo Pepe, che, a quanto apprende l’Adnkronos, ha comunicato alla presidenza il suo passaggio al Gruppo Misto. Pepe era stato al centro delle ultime polemiche dentro il gruppo per la mancata indicazione del suo nome alla candidatura per la Commissione di inchiesta sulle eco-mafie, nonostante fosse sempre stato indicato tra i più indicati a ricoprire quel ruolo.
Passano così a 14 – tra cartellini rossi e addii volontari – i senatori che hanno lasciato il Movimento in un anno di legislatura. Gli espulsi sono stati Marino Mastrangelo, Adele Gambaro, Lorenzo Battista, Francesco Campanella, Fabrizio Bocchino, Luis Alberto Orellana. Ci sono poi i dimissionari che, di fatto, Grillo ha messo alla porta con un post sul suo blog, ovvero Maurizio Romani, Alessandra Bencini, Laura Bignami, Maria Mussini e Monica Casaletto. A questi si aggiungono quelli che, come Pepe, hanno deciso autonomamente di lasciare il Movimento: Fabiola Anitori e Paola De Pin.
Polemiche all’interno del M5S sulle primarie europee – Le primarie M5S per le europee continuano a creare maretta nel Movimento. Dopo le parole dell’ex capogruppo Roberta Lombardi, che senza giri di parole ha parlato di “candidite” mettendo in guardia gli attivisti, il deputato grillino Cristian Veg Iannuzzi affida i suoi dubbi a un post su Facebook in cui svela di non avere alcuna intenzione di esprimere il proprio voto. “Il metodo attuale di candidatura, calato dal blog senza preavviso, senza possibilità di condividere il percorso e coinvolgere la parte sana e attiva del MoVimento sul territorio – lamenta Iannuzzi – ha prodotto una serie di criticità.
La prima, causata dalla mancanza di deadline all’inizio della presentazione delle candidature, ha fatto si che molti cittadini attivisti in buona fede, si siano presi del tempo per riflettere e decidere sulla propria candidatura, e siano stati di fatto tagliati fuori dalla competizione elettorale. In questo modo si è favorito quindi, chi aveva da tempo in animo di candidarsi, e chi ha aderito al MoVimento solo a questo scopo. Proprio le logiche in antitesi con le nostre modalità di candidatura, che sono da sempre volte a candidare il cittadino meno ambizioso e meno interessato”. “Gli ulteriori tempi stretti che si danno oggi per le votazioni, riducono – secondo il deputato grillino – la possibilità per il cittadino iscritto al portale, di poter votare in piena coscienza e consapevolezza, approfondendo le candidature al fine di scegliere il candidato ritenuto migliore, tra quelli scampati alla prima fase”.