Riforma del Senato e tempi utili per l’approvazione. Un iter parlamentare di cui Renzi è certo si conosceranno le sorti entro fine Aprile “o andrà bene bene o male male”. Questo il punto dell’intervista al premier, andata in onda ieri sera a Ballarò. Al centro dell’intervento, oltre alla riforma di Palazzo Madama, le dichiarazioni del Presidente del Senato nonché collega di partito Grasso e l’ostruziosimo dei Cinque Stelle su Province e Senato. “Sembra quasi che Grillo preferisca mantenere il livello di casta politica di oggi così da poter avere qualcosa su cui attaccarsi. Perchè sa che se noi riusciamo a fare il cambiamento che stiamo facendo, poi gli frana un pò il terreno” avverte Renzi.
Per l’abolizione completa del Senato ci vorrà “se tutto va bene – promette il neo premier – un anno e qualche mese”, tenendo conto dell’obbligo della doppia navetta, quattro letture fra Camera e Senato per le riforme di revisione costituzionale. Ma, per capire se la riforma andrà in porto, entro la fine di questo mese si potrà già azzardare qualche ipotesi, dopo la prima lettura e il voto al Senato.
Una riforma a cui Renzi ha legato a doppio filo il proprio destino di Presidente del Consiglio: “Io ci credo talmente tanto che mi sto giocando tutto. Uno sta qui se può cambiare, se riesce a dire agli Italiani guardate questa è davvero la volta buona in cui dopo anni in cui hanno pagato soltanto le famiglie stavolta paghiamo un po’ noi politici”. Un out-out su cui Renzi non intende concedere nulla: “Se pensano di avermi messo qui per fare la bella statuina, e poi loro continuano con le solite riforme a metà hanno sbagliato persona. Io ci sto se si cambia, se non si cambia che prendano un altro”.
Il banco di prova del Senato consentirà di testare la compattezza in aula del partito del premier, la fedeltà di Berlusconi e dell’ormai celebre accordo stretto in casa Pd al Largo del Nazareno: “l’accordo tra maggioranza e Forza Italia sembra reggere – dice Renzi – vediamo chi è riformista solo a parole e chi lo è anche con il voto”.
E, tornando sulle dichiarazioni del Presidente Grasso, Renzi ribadisce: “A me non preoccupa la linea d’imparzialità o del Pd di Grasso. Il punto vero è che Grasso ha detto una cosa che io non condivido. Vuole mantenere i senatori elettivi e con l’indennità. Le riforme a metà non si fanno più”.
Carmela Adinolfi