In vista delle elezioni europee del prossimo 25 Maggio arriva il monito di Confindustria. Il presidente degli industriali italiani Giorgio Squinzi avverte: “È importante che per le elezioni europee le forze politiche selezionino candidature all’altezza del ruolo”. Il monito di Squinzi, contenuto nel documento (che sarà discusso con tutti i leader politici) con cui Confindustria indica 10 priorità per un’Europa della crescita, è stato lanciato nel corso della presentazione a Roma del Manifesto degli industriali per le prossime elezioni europee.
Il leader di viale dell’Astronomia è chiaro: personalità di spicco, candidati seri e “all’altezza del ruolo e della sfida che li aspetta a Bruxelles”. Un invito ai partiti affinché le selezioni per gli scranni all’Europarlamento non vengano più fatte “nella logica di un parcheggio o di un contentino”. Servono persone “capaci – aggiunge Squinzi – che si impegnino e diano una presenza costante. Abbiamo bisogno di chi possa rappresentare il meglio del nostro Paese”. Una selezione convincente che “necessita – sostiene il leader degli industriali – anche di “una riforma del modello elettorale per le elezioni europee per dare al nostro Paese una rappresentanza costante nel tempo”.
Dieci le priorità da soddifare per abbandonare o almeno finalmente affiancare “all”Europa del rigore quella della crescita” e dare un freno all’ondata di euroscetticismo. Euroscetticismo alimentato da risposte tardive e inconsistenti alla crisi, che rischia di “prendere il sopravvento” alle prossime elezioni europee, visti anche l’exploit oltralpe del Front National di Marine Le Pen e i sondaggi degli ultimi giorni, che danno in crescita il M5S di Beppe Grillo, al 25,3%.
Diversi i punti toccati a margine della presentazione: politiche energetiche e ambientali “reali e convicenti” a sostegno di un “Industrial Compact” da affiancare al Fiscal Compact, da realizzare nel consesso europeo, con cui “raggiungere l’obiettivo del 20% del Pil come quota dell’industria entro il 2020”. Il superamento del “dogma dell’austerità”, dice Squinzi, che permetta all’Italia di “riconquistare quel posto da protagonista che le spetta nello scacchiere europeo”.
E sullle nomine con cui il Governo nei prossimi giorni rinnoverà i vertici di aziende pubbliche come Eni, Finmeccanica, Poste ed Enav Squinzi non si sbilancia: “non auspico né rinnovamenti né mantenimenti” ma spera che “le nomine siano effettuate secondo criteri di competenza e trasparenza”.
Carmela Adinolfi