Erik Hagen, ex Zenit, dichiara: “Nel 2008 lo Zenit ha vinto la Coppa Uefa perché noi giocatori abbiamo pagato l’arbitro!”. Merab Jordania, ex patron del Vitesse, sostiene che il nuovo presidente del club Alexander Chigrinsky, socio di Abramovich, stia boicottando la squadra per favorire i Blues. Giornata nera per il calcio russo travolto da più di uno scandalo.
Il calciatore norvegese, a San Pietroburgo dal 2005 al 2008, “confessa” al quotidiano VG: “Uno dei nostri compagni conosceva l’arbitro. A noi spettavano bonus pazzeschi per le vittorie in Europa, 12mila dollari a testa. E prima di una partita ci fu detto che se avessimo sborsato ciascuno 3mila dollari per l’arbitro, avremmo vinto. Mi ribellai dicendo che era una follia, che eravamo superiori agli avversari ma alla fine abbiamo pagato tutti”. Il pentito non ha rivelato di quale partita, nello specifico, stesse parlando, ma ha spifferato che in tale match, agli avversari, vennero annullate 4 reti regolari.
L’arbitro in questione, il cui nome non viene riportato, interpellato, si è difeso sostenendo di non aver ricevuto mai alcuna offerta. A dar man forte al connazionale interviene anche Jalland, ex del Rubin Kazan, dichiarando che questo genere di cose accadeva in modo frequente, soprattutto nel campionato russo. Per ora il club russo si difende attraverso il portavoce Gusev: “Siamo estremante sorpresi dalle parole di Hagen, abbiamo sempre seguito e continuiamo a seguire i principi del fair-play e dimostriamo il nostro valore in campo”. Sta di fatto che lo Zenit non è nuovo a questo tipo di scandalo: subito dopo la vittoria della Coppa Uefa, in Germania era stata aperta un’inchiesta su un presunto e cospicuo versamento di denaro dalla mafia russa al Bayern di Monaco al fine di far vincere la competizione al club di San Pietroburgo. L’inchiesta è stata poi archiviata.
Nel frattempo, l’ex patron del Vitesse, club militante in Eredivisie, ha denunciato, tramite le colonne del De Telegraaf, l’intromissione del Chelsea nella corsa al titolo della squadra di Arnhem. “Volevamo vincere il campionato ma ‘Londra’ ce l’ha impedito. I nostri tifosi devono sapere tutto. Il Vitesse aveva delle ambizioni, ma ci è stato detto che non potevamo andare in Champions League insieme al Chelsea”, continua Jordania. “Ecco perché l’allenatore Fred Rutten se n’è andato lo scorso giugno. Sapeva che non gli avrebbero consentito di vincere il campionato. In inverno eravamo primi in classifica. Ma avevamo bisogno di un giocatore, Kelvin Leerdam. Il trasferimento sembrava cosa fatta ma improvvisamente da Londra è stato bloccato tutto. Non volevano che ci rafforzassimo. Allora non ho potuto dirlo a Fred. Dovevo coprire il club e ‘Londra’, anche se il tutto ha causato molta tensione e caos. Volevo tenere Bony ad Arnhem per altri sei mesi. Ero in contatto con Michael Laudrup, allora alla guida dello Swansea, a cui avevo chiesto di prenderlo in inverno. Ma non c’è stato verso il giocatore è partito”.
Parole chiare e forti quelle di Jordania che hanno spinto la federazione olandese ad aprire un’inchiesta per capire meglio la situazione di partnership che il Vitesse sembrerebbe avere con il Chelsea. Il club di Abramovich rispedisce al mittente le accuse mentre l’ad del Vitesse ha denunciato Jordania per minaccia proprio nei giorni scorsi.
Tante nubi si stanno accalcando sopra i cieli del calcio europeo. Nubi fosche che arrivano dalla Russia.