Nessuna ridiscussione dell’accordo effettuato tra Renzi e Berlusconi, tempo fa, al Nazareno (sede nazionale del Pd). A sostenerlo, oltre a Renzi, sono due esponenti dem membri dell’esecutivo: Maria Elena Boschi e Graziano Delrio, rispettivamente Ministro delle Riforme e Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.
A parlarne è direttamente il premier Matteo Renzi: “l’accordo tra maggioranza e anche Forza Italia mi sembra che regga. Quindi adesso vediamo all’opera i senatori e i deputati, vediamo chi è riformista solo a parole o chi lo è anche con il voto”, presso la trasmissione televisiva Ballarò. Ed aggiunge sul Senato: “per l’abolizione del Senato ci vorrà un anno e qualche mese, ma si vedrà come va a finire già da aprile”.
A Renzi fa eco la Ministra Boschi (probabilmente la più renziana fra tutti) quando parla di sfide senza precedenti: “dopo tanti anni questa è una occasione unica di cambiamento non solo del Senato ma anche del rapporto tra Stato, Regioni e Autonomie”. Servono tutte le forze affinché “l’impegno del governo di arrivare a una prima lettura del ddl costituzionale entro il 25 maggio possa essere realizzato”.
Anche Delrio, come già detto, sostiene la continuità del patto Pd-FI: “mi pare che Berlusconi abbia confermato che si sente ancora impegnato nell’appoggiare le riforme, non vedo la necessità di rinnovare continuamente un impegno preso in modo solenne e pubblico. Il dialogo deve continuare e continuerà”, afferma netto l’ex sindaco di Reggio Emilia. Continua poi lungo l’intervista rilasciata a L’Unità: “noi abbiamo fatto un patto con la nostra maggioranza e con l’opposizione. È chiaro che ognuno può dare un ulteriore contributo, ma non vorrei che persone che hanno partecipato magari alla stesura di documenti con gli stessi contenuti, si inventassero poi obiezioni che prima non c’erano”. E conclude: “il percorso che sta facendo questo governo è coerente rispetto agli impegni presi anche da parte del Partito Democratico”.
Partono, conseguentemente, le critiche. Addirittura da uno dei diretti interessati, ovvero Renato Brunetta, capogruppo forzista a Montecitorio: “Renzi fa demagogia e populismo sulla pelle degli italiani. Minaccia ma non ha la pistola per sparare. Dice che se non passa la riforma del Senato si va tutti a casa ma con quale legge elettorale andiamo alle elezioni politiche? E’ in piena confusione mentale, sta bluffando. E quando uno continua a bluffare l’unica cosa da fare è dire ‘vedo’ ”. Ed affonda, chiedendo la ridiscussione del patto Renzi-Berlusconi, quando afferma come i problemi siano “dentro il Pd. Un partito che non esiste più nei gruppi parlamentari”.
Gli fa eco Beppe Grillo con un post sul suo blog: “La democrazia repubblicana è in pericolo”, cita il titolo. “Con l’intervista del presidente del Senato Grasso ed il successivo battibecco fra lui e Renzi – scrive sul blog il saggista storico Aldo Giannulli – è esploso uno scontro di grande portata politica, nel quale si stanno inserendo anche altri soggetti istituzionali. Di fatto siamo di fronte a due diversi tentativi di liquidare la democrazia repubblicana voluta dalla costituzione. Non ci resta che sperare in Razzi, Scilipoti ed amici che mandino tutto gambe all’aria”. Le riforme, insomma, sembrano sempre più difficili da concludersi, visto il clima politico.