Yanukovich “Putin restituisci la Crimea all’Ucraina”, da Kiev “fu l’ex Presidente a ordinare il massacro”
Viktor Yanukovich, ex Capo di Stato che si considera ancora l’unico legittimo Presidente dell’Ucraina, ammette gli errori commessi e, in un’intervista all’Associated Press, confessa di essere contrario all’annessione russa della Crimea.
Da Rostov sul Don dove si trova, Yanukovich, ha dichiarato: “la Crimea è una tragedia, un’enorme tragedia. Mi sono sbagliato, ho agito sulla base delle mie emozioni”, inoltre ha aggiunto che sta cercando di negoziare, con il Presidente russo Vladimir Putin, la restituzione della Crimea all’Ucraina: “dobbiamo trovare i modi…per far sì che la Crimea possa avere il massimo di indipendenza possibile, ma essere parte dell’Ucraina”.
Yanukovich, da quando si trova in Russia a seguito della sfiducia votata nei suoi confronti dalla Rada di Kiev il 22 Febbraio, ha detto di aver parlato due volte per telefono con Putin e di averlo incontrato solo una volta di persona, i colloqui tra i due sono sempre stati “difficili”.
L’annessione della Crimea alla Russia non sarebbe mai avvenuta se Yanukovich fosse stato al vertice dello Stato, a dirlo è lui stesso aggiungendo poi che, il referendum del 21 Marzo, è stato cosi a favore del “sì” a causa della martellante campagna dei filorussi che definivano il governo di Kiev “estremista” e “neonazista”.
Ma fu lo stesso Yanukovich a chiedere alla Russia l’invio di truppe in Crimea, per proteggere la popolazione da possibili soprusi ad opera delle autorità di Kiev.
Dalla capitale dell’Ucraina piove un’altra tegola in testa al deposto Presidente: il ministro degli Interni Avakov, in una conferenza stampa congiunta con il procuratore generale di Kiev e i responsabili dei servizi segreti, ha reso ufficiale che “l’ordine criminale di sparare sui manifestanti (a Kiev sono morte circa 100 persone negli scontri avvenuti tra il 18 e il 20 Febbraio) venne dato da Yanukovich in persona” mentre i servizi segreti russi “hanno partecipato alla pianificazione e all’esecuzione della cosiddetta operazione anti-terrorismo”.
Guglielmo Sano