Lo studio di Confcommercio “Per ritornare a livelli pre crisi servirebbero 33 anni”
Trentatré anni. Tanto ci vorrebbe per tornare ai livelli di consumo di beni durevoli precedenti alla crisi. La valutazione è di Confcommercio che, considerando una variazione annua dell’1%, ha calcolato che bisognerà attendere il 2046 per “tornare al 2007”. Meglio per il settore degli alimentari, per il quale basterebbero 12,5 anni. Con una crescita del 3% servirebbero 12 anni per i beni e 4 per il cibo. Ma “i limiti strutturali dell’economia suggeriscono di considerare l’ipotesi di crescita all’1% come la più probabile, al 3% come la meno probabile”.
Crollano intanto i consumi nei trasporti (-23%), nell’abbigliamento (-17%) e nei mobili ed elettrodomestici (-14%). Dal 2007 ad oggi, rileva Confcommercio, i consumi di beni sono diminuiti di oltre 80 miliardi di euro.
Ma il peggio potrebbe essere passato. I dati confermano l’avvio, in atto già da alcuni mesi, di una fase di stabilizzazione che, però, in assenza di miglioramenti sul versante occupazionale e del reddito disponibile, non riesce ancora a tradursi in una ripresa in grado di far ripartire il ciclo economico. A febbraio 2014, variazioni positive, rispetto allo stesso mese dello scorso anno, si rilevano per la spesa per le comunicazioni (+4,3%), per la mobilità (+1,4%, il secondo segno positivo nell’ultimo trimestre) e per i beni e servizi ricreativi (+0,4%).
Le riduzioni più significative si sono registrate per gli alberghi, pasti e consumazioni fuori casa (-2,1%), i beni e servizi per la casa (-1,9%). Il dato di marzo relativo alle immatricolazioni a privati (famiglie) è ancora negativo a confermare che i miglioramenti del sentiment faticano a tradursi in incrementi della spesa. Resta il calo drammatico dei consumi dal 2007 ad oggi, che, escludendo gli effetti delle variazioni dei prezzi, sono scesi di oltre 80 miliardi di euro. Il mercato della mobilità, a causa di auto e carburanti, soprattutto, si è ridotto di oltre 35 miliardi con una flessione del 23,2%. Abbigliamento e calzature hanno subito perdite per più di 13 miliardi (-16,9%) mentre i mobili hanno registrato un calo di 10 miliardi (-13,9%).