“In Nordafrica ci sono tra 300 e 600 mila persone in attesa di transitare nel Mediterraneo”. L’allarme arriva da Palermo e a lanciarlo è il ministro dell’Interno Angelino Alfano in occasione del convegno nazionale di Palermo “Una politica d’immigrazione comune per l’Europa”. “Noi ci batteremo perché l’Europa difenda le frontiere”, ha poi concluso il titolare del Viminale.
Sono giorni molto caldi per il tema “immigrazione”. Ieri alla Camera, è andato in scena l’atto finale di un iter legislativo piuttosto tormentato: il reato di “immigrazione clandestina” è stato definitivamente abolito. La depenalizzazione si trovava all’interno di un più ampio disegno di legge sulle pene alternative al carcere. Il ddl è passato con 332 sì e 104 no. Espressamente contrari i leghisti, la cui idea sul reato di “immigrazione clandestina” era ormai nota da tempo: quando la depenalizzazione passò al Senato, Calderoli disse che si era “commesso un crimine contro l’umanità“(20-01).
Le persone che fuggono dal proprio paese “molto spesso finiscono nelle mani di trafficanti di morte, trafficanti di esseri umani”, ha dichiarato Alfano quest’oggi. E per risolvere il problema e far sì che non si ripetano mai più gli eccidi degli anni passati (ultimo quello del 3 ottobre a Lampedusa), deve intervenire l’Europa. E subito. “L’Europa – ha concluso il ministro– deve prendere definitivamente atto che le frontiere del Mediterraneo sono europee e bisogna proteggerle. Altrimenti il problema degli sbarchi non si risolverà mai”.
Nel frattempo, a Bruxelles si sta giocando la stessa partita. L’Ue e le istituzioni africane si sono ritrovate ed insieme hanno espresso una “forte e inequivocabile volontà politica di affrontare tutte le sfide legate alla migrazione inter e intra-continentale e la mobilità e per costruire sulle loro opportunità”. Lo ha annunciato il Presidente del Consiglio Ue Herman Von Rompuy che ha annunciato anche una “dichiarazione congiunta in cinque punti per impedire il ripetersi di tragedie come quella avvenuta a Lampedusa”.
Giacomo Salvini