Il tema è nell’agenda di Forza Italia e forse anche del Governo: senza l’agibilità di Berlusconi riforme a rischio. Intervento del capogruppo a Palazzo Madama di Forza Italia Paolo Romani secondo il quale “sicuramente Berlusconi avrà sottolineato al capo dello Stato la difficoltà che potrebbe incontrare un percorso di riforme nel momento in cui si dovesse arrivare ad una situazione di non agibilità”.
L’esponente di Forza Italia Paolo Romani torna sull’incontro al Colle tra il presidente Giorgio Napolitano e Berlusconi e avverte: “io personalmente, e insisto sul personalmente, dovessi vedere Berlusconi in una condizione di minorità riguardo la sua agibilità politica dopo i provvedimenti dei giudici sulla sua libertà personale qualche difficoltà a proseguire sul percorso riformatore ce l’avrei. Se poi il senso di responsabilità di Berlusconi sarà tale da dirmi di andare avanti, accetterò”.
Quanto alle riforme, “abbiamo formalizzato” continua Romani “le nostre critiche all’impianto della proposta di riforma del Senato. Assolutamente confermando la nostra volontà di andare in fondo al monocameralismo e al rafforzamento del premier”. Su Palazzo Madama, afferma il senatore, la contestazione maggiore non è sull’elezione diretta, “le critiche più forti sono altre”. “Primo: la rappresentanza delle Regioni”. “Secondo: non si capisce il motivo dei 21 senatori nominati dal Quirinale”. “Terzo: non siamo d’accordo che in un sistema monocamerale il Senato abbia voce in capitolo sull’elezione del Presidente della Repubblica, del componenti del Csm e della Consulta”.
E sulla volontà del premier Renzi di avere entro le Europee il via libera definitivo all’Italicum e il sì in prima lettura sul Senato è cauto: “nutro qualche perplessità su un timing del genere: sarebbe un record assoluto”.