Lorenzin avverte Padoan: tagli alla Sanità? no all’accetta”
“Ci servono manager sanitari, non ragionieri che taglino con l’accetta”. Questo, in sintesi, il pensiero del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, intervistata da “Huffington Post”.
Il messaggio è rivolto direttamente al ministro dell’Economia Piercarlo Padoan, che si ritrova a gestire il Documento di Economia e Finanza, da coniugare con i dossier di Cottarelli sulla spending review. Per attuare il taglio dell’IRPEF caldeggiato da Renzi potrebbero infatti essere utilizzati ben 2 miliardi e mezzo ricavati da un maxi taglio alla Sanità, secondo quanto apparso sul “Sole 24 Ore“.
Lorenzin non ci sta: “spero che quelle che sto leggendo sui giornali siano solo indiscrezioni”, perché “per competere sul piano nazionale, investire sulla ricerca e garantire ai cittadini dignitosi e assistenza ospedaliera abbiamo bisogno di miliardi di euro di investimenti”.
Per il ministro della Sanità non servono scelte affrettate, bensì un “processo di riorganizzazione che può durare da uno a tre anni, che porterebbe ad un recupero stimato attorno ai 10 miliardi, da reinvestire in sanità con allocazioni puntuali e trasparenti”. La Sanità va riorganizzata (“ci sono ancora ruberie, tangenti e malgoverno”) ma senza tagli lineari, perchè ciò “non significa eliminare gli sprechi, ma andare a incidere su ciò che serve ai cittadini e cioè farmaci, assistenza in ospedale, pronto soccorso e possibilità di avere accesso alle diagnosi”. Lo stesso concetto viene ribadito a proposito dell’eventualità di chiusura di ospedali ed Asl: “i risparmi non si fanno con l’accetta ma richiedono ingegneria sanitaria e fiscale“.
Alla Lorenzin fa eco Stefano Fassina, ex viceministro dell’Economia, per il quale coprire il taglio Irpef con maxi tagli alla Sanità “sarebbe una beffa e un danno”.
Emanuele Vena