Sei persone sono finite in manette nell’ambito di un’operazione anti-corruzione. Tra loro c’è anche l’ex direttore dell’aeroporto di Ciampino. Secondo la Procura di Roma, il gruppo criminale avrebbe pilotato l’assegnazione dei lavori da eseguire presso gli scali minori del Lazio.
Per tutti l’accusa è di associazione a delinquere finalizzata ai reati di corruzione, turbata libertà degli incanti, falso e frode nelle pubbliche forniture. Gli arresti sono stati eseguiti stamattina all’alba dagli uomini della Squadra mobile di Roma e della polizia di Frontiera presso l’aeroporto di Ciampino.
In manette è finito Sergio Legnante, funzionario dell’Enac, ex direttore dell’aeroporto di Ciampino e competente anche per gli scali di Roma Urbe, Aquino, Viterbo e Rieti. Agli arresti anche l’imprenditore romano Massimiliano Mantovano che secondo le ipotesi investigative sarebbe a capo dell’organizzazione. Per la procura la ‘mente’ era però Legnante, il quale avrebbe messo “a servizio il proprio ruolo, le proprie informazioni riservate, determinando o comunque orientando le scelte dei lavori da eseguire, assicurando l’affidamento delle opere alle imprese di Mantovano”.
Il Gip ha disposto la custodia cautelare anche per l’ingegnere Alfonso Mele, per il dipendente dell’Enac Renato Lolli e per due collaboratori di Mantovano, Luigi Guerrini e Adriano Revelant.
Le ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dal Tribunale di Roma, nell’ambito di un’inchiesta sugli appalti nei piccoli aeroporti del Lazio partita nel 2009 in seguito a una denuncia di un dipendente dell’Enac su alcune anomalie nell’assegnazione degli appalti. L’indagine è coordinata dal sostituto procuratore presso la procura di Roma, Mario Palazzi.
Secondo l’accusa, per anni il gruppo criminale avrebbe fatto in modo che tutti i lavori eseguiti negli aeroporti minori del Lazio fossero assegnati illegittimamente alle aziende di Mantovano. Le gare d’appalto per centinaia di migliaia di euro venivano pilotate. Esteso l’arco temporale: secondo la Procura il sistema criminale sarebbe andato avanti dal 2009 all’inizio del 2014.
In cambio dell’assegnazione dei lavori, l’ex direttore dell’aeroporto di Ciampino si era fatto fare i lavori di ristrutturazione della piscina per la sua villa all’Axa.
Le indagini avrebbero inoltre scoperto come molti lavori assegnati non sarebbero mai stati eseguiti. Altri ancora sarebbero eseguiti parzialmente o in modo non conforme ai capitolati tecnici.
“Siamo dispiaciuti, ma certi che questo sia un episodio circoscritto” ha dichiarato il presidente dell’Enac Vito Riggio. Secondo gli investigatori il danno erariale sarebbe di circa 8 milioni di euro su un giro d’affari di 12 milioni.