Sondaggi Elezioni Europee: “larghe intese” all’orizzonte con i numeri di PollWatch2014
La nuova proiezione pubblicata dall’osservatorio PollWatch2014 ed aggiornata al 2 aprile sulla composizione del prossimo Parlamento Europeo in vista delle elezioni previste il prossimo 25 maggio, conferma nel complesso la situazione della proiezione di due settimane fa, evidenziando in particolare una parità fra i due gruppi più numerosi nell’emiciclo di Strasburgo e Bruxelles: il PPE, che candida il lussemburghese Jean-Claude Juncker alla presidenza della Commissione e il PSE, che sostiene invece il tedesco Martin Schulz, accreditati entrambi di 212 seggi.
Il gruppo dei liberali, democratici e riformisti (ALDE) otterrebbe oggi 62 seggi, risultando forte in particolare in Danimarca, Olanda ed Estonia, dove la delegazione dell’ALDE potrebbe essere la più numerosa fra quelle provenienti da questi tre Paesi. La Sinistra Europea (GUE) resta quarta attestandosi a 55 seggi e rimanendo la “famiglia” europea più importante soltanto in Grecia, dove Syriza di Alexis Tsipras è attualmente primo partito. Guadagnerebbe qualche europarlamentare rispetto alla precedente proiezione il gruppo dei Conservatori e Riformisti con 46 seggi, 21 dei quali proverrebbero dalla Polonia (dove il partito “Diritto e Giustizia” risulta prima forza) e 18 dal Regno Unito (i Conservatori del premier Cameron sono dati al 24% circa). Appaiono stabili i Verdi a 38 seggi, i quali risultano prima forza soltanto in Belgio. Il Gruppo Europa della Libertà e della Democrazia, composto da formazioni euroscettiche e del quale in Italia ha fatto parte finora la Lega Nord, è accreditato invece di 36 seggi, facendo leva soprattutto sulla forza dell’United Kingdom Independence Party (UKIP) di Nigel Farage, che potrebbe risultare addirittura secondo partito dietro i laburisti. I “non iscritti”, prevalentemente euroscettici ed estremisti, sono infine stabili attorno ai 90 seggi.
Nella delegazione italiana, la cui previsione si basa su un sondaggio EMG, in questo momento tornerebbero ad essere prevalenti gli eletti del PSE, grazie al PD (29 europarlamentari), seguiti dal PPE (21 seggi da Forza Italia e gli autonomisti dell’SVP), dai 19 eletti del Movimento 5 Stelle (non collocati in Europa) e dai 4 seggi della Lega Nord, che potrebbe stringere un’alleanza a Bruxelles con il Front National di Marine Le Pen. L’accordo che si è palesato in questi ultimissimi giorni fra Nuovo Centrodestra e UDC per la presentazione di una lista comune consentirebbe, però, ai partiti di Alfano e Casini di superare lo sbarramento, arricchendo in questo modo la delegazione dei Popolari.