Il governo brasiliano si aspetta che la Coppa del Mondo del 2014 generi un movimento di circa 20.300 milioni di euro, tre volte in più rispetto a quello iniettato nell’economia durante la Confederations Cup 2013.
Questo emerge da un rapporto pubblicato dal Ministero del Turismo sull’impatto economico della Confederations Cup e condotto dall’Istituto di ricerca economica (SEIF). Secondo il rapporto, il torneo che si è svolto nel giugno 2013 ha creato un movimento di 6.700 milioni di euro, di cui 3.600 milioni di euro provenivano dalla spesa turistica, dal Comitato Organizzatore Locale e dagli investimenti privati e pubblici. Il Ministero del Turismo ha anche riferito che durante la Confederations Cup dello scorso giugno sono stati prodotti circa 303.000 posti di lavoro in tutto il paese.
In concomitanza con la relazione, la Confederazione Nazionale del Commercio delle Merci, Servizi e Turismo (CNC) ha pubblicato uno studio in cui ci si aspettava di creare circa 47.900 posti di lavoro nel mondo per il settore del turismo. La stima è stata effettuata dal datore di lavoro sulla base di una relazione condotta dallo Stato Embratur dove si indicava che circa 3,6 milioni di turisti circoleranno in Brasile durante la manifestazione. Per rispondere alla crescente richiesta negli Stati che ospiteranno la Coppa del Mondo, le attività quali i servizi di hosting, di forniture, di trasporti, le agenzie di viaggio, i servizi culturali e ricreativi dovrebbero espandersi fino al 47.900, facendo aumentare così il numero dei posti.
Secondo il datore di lavoro, tale numero è pari al 35,2 per cento del totale dei seggi in attesa di essere creati nel 2014 e per gli stati, come Sao Paulo e Rio de Janeiro, che ospiteranno l’apertura e la chiusura delle partite del Mondiale, rispettivamente, è previsto che si concentreranno più della metà delle opportunità di lavoro derivanti dalla conclusione del torneo, vale a dire il 52 per cento; a Minas Gerais si creeranno circa il 13,6 per cento dei seggi, mentre a Bahia e a Pernambuco il 6,4 e il 6,0 per cento, rispettivamente . Il resto è diviso tra gli altri stati che ospiteranno le altre partite durante la Coppa del Mondo.
I dati forniti dal CNC hanno considerato solo i processi formali, registrati nel Registro Generale del Lavoro e dei disoccupati.
In collaborazione con Calcio & Finanza