Renzi su Twitter: “Alla faccia dei gufi, si cambia verso”
Premier Renzi: “Il def mantiene tutti gli impegni che ci eravamo presi alla faccia dei gufi. Inizia a pagare chi non ha mai pagato. Si #CambiaVerso #80euro”.
Così su Twitter Matteo Renzi stamattina commenta in 140 caratteri, con tono soddisfatto e a tratti polemico, l’approvazione del Def ieri in Consiglio dei Ministri.
Il #def mantiene tutti gli impegni che ci eravamo presi #allafacciadeigufi Inizia a pagare chi non ha mai pagato. Si #CambiaVerso #80euro
— Matteo Renzi (@matteorenzi) 9 Aprile 2014
Una modalità inedita, a cui del resto il giovane primo ministro ormai ci ha abituati, che arriva all’alba, alle sei e trenta dopo uno dei giorni più duri per l’ex sindaco di Firenze. Ieri, il Cdm ha dato il via libera alle misure previste dal documento economico e finanziario messo a punto da Renzi insieme al ministro dell’economia Padoan: 6,6 miliardi a copertura degli sgravi Irpef, un miliardo in più dalle banche (rispetto ai 2 previsti dal governo Letta) per rivalutare le quote di Bankitalia, proveniente da un aumento della tassazione sulle plusvalenze. Tetto agli stipendi dei manager, nessun taglio alla sanità e la conferma degli 80 euro in più in busta paga per i lavoratori dipendenti con uno stipendio inferiore a 1500 euro mensili, circa 10 milioni di italiani. 16,5 miliardi da privatizzazioni e risparmi per una stima della crescita non superiore allo 0,8% per quest’anno e una rivalutazione del rapporto deficit-Pil, comunque abbondantemente sotto il 3%.
Insomma, le misure previste dall’esecutivo Renzi non produrranno alcuna crescita nel breve periodo. Per valutarne gli effetti bisognerà aspettare il triennio 2015-2017. Nessun kick-ass dunque, nessun calcio all’ economia italiana per una ripresa dei consumi che continua ad essere lenta, ostacolata dalla piaga della disoccupazione giovanile e da livelli di povertà superiori a quelli del 1995.
“È solo l’antipasto”, aveva promesso il Presidente del Consiglio. E questo è quanto continua a cinguettare anche stamattina, rispondendo a quanti lo incalzano e lo invitano a insistere sul fronte della spending review e della lotta alla casta. “Vedrai sull’evasione fiscale” scrive a un follower che lo invita a continuare, annunciando misure di contrasto all’evasione fiscale, una piaga da 180 miliardi di euro all’anno stima l’Ue. Tagli anche al settore difesa, con la questione F35 ancora sul tavolo del governo e del ministro della Difesa Pinotti.
Sulle pagine del Corriere, il premier annuncia poi una consultazione online “E tu cosa taglieresti?”. “Chiederemo ai cittadini di segnalare gli sprechi. Partiamo subito, già nei prossimi giorni – annuncia Renzi – non sarà una consultazione propagandistica: daremo risposte, prenderemo provvedimenti concreti. Il primo ministro rivendica la paternità dell’abolizione delle province e del tetto agli stipendi dei dirigenti pubblici. Nessun taglio alla sanità, diversamente da quanto ipotizzato negli scorsi giorni. “Le cose andranno avanti sempre di più. Sarà un’accelerazione continua. Raggiungo una meta e rilancio, ne raggiungo un’altra e rilancio ancora” minaccia Renzi, convinto che questo sia solo l’inizio di una rivoluzione senza sosta. Ora le banche e i politici, domani la Pubblica amministrazione e le autonomie locali. “I gufi sono serviti. Ai professionisti della sfiga è andata male anche stavolta” esulta Renzi.