Renzi al Vinitaly “Veneto colonna d’Italia” “Aumentare export del 50%”
Renzi al Vinitaly: “Il Veneto è una delle colonne dell’Italia. Questa è la sua bandiera e siamo orgogliosi di averla”. Lo ha detto il premier Matteo Renzi entrando nello stand del Veneto al Vinitaly, a Verona, assieme al presidente della regione Luca Zaia. Il governatore veneto gli ha consegnato il gonfalone di san Marco, vessillo della Regione.
Tra una folla incredibile il premier, Matteo Renzi ha iniziato la sua visita al Vinitaly e come prima tappa del suo giro ha visitato lo stand istituzionale della Regione Veneto, dove Zaia gli ha consegnato la bandiera del Veneto.
Renzi incontra delegazione ‘Symbol” – Al suo arrivo al Vinitaly, a Verona, il premier Matteo Renzi si è fermato con una rappresentanza dei lavoratori della Symbol-Abital. Ascoltate le loro ragioni, Renzi ha chiesto che gli venisse mandata una mail sulla questione promettendo il suo interessamento. I lavoratori hanno dato vita a un presidio davanti alla Fiera perchè la proprietà ha annunciato il progetto di dismissione dell’attività a Verona per delocalizzare in Slovacchia. “Ci ha fatto molto piacere che il premier si sia fermato ad ascoltare le nostre istanze», hanno detto Edwige Anselmi e Donata Tenuti, due delle rappresentanti sindacali della ‘Symbol’. Dopo aver ricordato che Renzi ha chiesto di inviare una mail alla Presidenza del Consiglio, le due delegate hanno espresso la speranza “che possa darci un aiuto a intervenire per sbloccare questa grave situazione”. Domani, intanto, è prevista una manifestazione davanti stabilimento a Parona.
Durante la conferenza stampa del premier Renzi al Vinitaly uno dei punti chiave affrontati è quello dell’export. “Bisogna aumentare quello del vino del 50%, passando dagli attuali 5 miliardi a 7 e mezzo”. Stesso obiettivo per l’agroalimentare “per arrivare dagli attuali 33 miliardi a 50 entro il 2020”. E per dare un contributo concreto alle politiche del Ministero dell’Agricoltura, Renzi presenta un nuovo hashtag (#campolibero) progetto del ministero delle politiche agricole.
Renzi poi torna anche sul Def approvato ieri, escludendo qualsiasi ipotesi di manovra correttiva.