Fassina ancora contro Renzi: “Sul Def sbaglia tutto”
Stefano Fassina tuona, dalle colonne dell’Unità, contro il Def licenziato ieri dal Consiglio dei ministri. Per l’ex responsabile economico del Pd, infatti, il documento economico preparato da Renzi e Padoan non porterà nulla di buono. “Mi sembra rituale e continuista”, dice Fassina, che tradotto significa continuità di linea economica rispetto ai governi Monti e Letta.
Quello di cui il paese avrebbe bisogno, invece, è “promuovere una manovra anticiclica, siamo di fronte a emergenze economiche e sociali sempre più gravi che richiederebbero un cambiamento di rotta”, mentre qui si continua “con l’austerità e col decreto lavoro”. “Si sarebbe dovuto – aggiunge Fassina – almeno utilizzare tutto lo spazio al di sotto del 3% del rapporto tra deficit e pil per finanziare gli investimenti produttivi, aumentando la domanda per le imprese e ottenendo anche un miglioramento del debito pubblico”.
Parole pesanti, che fanno riflettere soprattutto perché pronunciate da chi, seppur con mille distinguo e con tutte le differenze del caso, appartiene pur sempre allo stesso partito del Presidente del Consiglio.
Il deputato dem, inoltre, agita lo spauracchio di una “nuova manovra correttiva” da presentare in autunno. Ipotesi, quest’ultima, subito bocciata dallo stesso Renzi che a Vanity Fair assicura: “A chi dice che ci sarà bisogno di una manovra correttiva perché i numeri del Def sono sovrastimati dico esattamente il contrario: abbiamo tenuto bassa la previsione per serietà. Non mi aspetto brutte sorprese durante l’anno ma positive: ci sarà maggiore spazio d’azione durante l’anno”.