Saltare sul carro del PD. Sembra questo l’imperativo per le elezioni europee, analizzando i risultati di un’indagine sulle liste per l’Europarlamento effettuata dal settimanale “L’Espresso”. Tanti i candidati provenienti da altre esperienze politiche, e non mancano persino gli indagati.
I “RICICLATI” – Magari Renzi riuscirà anche a sottrarre voti allo schieramento avverso (suo obiettivo conclamato), ma ad oggi riesce a strappare soprattutto candidati. Arrivano da tutte le parti: ex berlusconiani, casiniani e dipietristi. E c’è chi ha fatto addirittura il doppio salto, come Claudio Bucci, candidato FI nel 2004 per la Regione Lazio a sostegno di Storace e nel 2010 con l’Italia dei Valori. A ciò si aggiunge anche un passato da socialista. Ora per lui c’è la possibilità di un seggio a Strasburgo, candidato PD nella circoscrizione Centro.
Pino Arlacchi ed Andrea Zanoni sono invece due ex europarlamentari, eletti 5 anni fa nelle liste dell’Italia dei Valori ed ora candidati per le Europee nelle fila democratiche. Stesso destino per Marco Zambuto ed Ilaria Bonaccorsi, provenienti rispettivamente dall’UdC e dalla Sinistra Arcobaleno. E poi ci sono i riciclati “interni” al PD, come Alessandra Moretti: lo stesso “Espresso” sottolinea le sue invettive passate contro il “maschilismo manifesto” dell’attuale segretario del PD, che ora l’ha premiata con un posto da capolista nella circoscrizione nord-est.
GLI INDAGATI – Marco Zambuto, sindaco di Agrigento, oltre che tra i riciclati rientra anche nella schiera dei candidati inquisiti: per lui grattacapi giudiziari a seguito del crollo di un palazzo nobiliare reduce da lavori di consolidamento. Di tematiche simili si parla anche per Mercedes Bresso, ex governatore del Piemonte e candidata alle Europee nella circoscrizione Nord-Ovest, ha invece avuto pendenze con la Corte dei Conti, a causa dell’affidamento dei lavori della nuova sede della Regione Piemonte.
Anna Petrone e Giovanni Barbagallo, consiglieri regionali rispettivamente in Campania e Sicilia, sono invece due dei numerosi indagati per le varie “rimborsopoli” regionali. Non mancano le critiche anche alle candidature di altri due campani, come Andrea Cozzolino (protagonista delle primarie per il sindaco di Napoli del 2011, successivamente annullate per brogli) e Giuseppe Ferrandino (sindaco di Ischia indagato per eventi risalenti al periodo in cui era primo cittadino del Comune di Casamicciola).
Emanuele Vena