Disavventura a casa Calderoli: un serpente si è intrufolato nel giardino dello storico esponente leghista. Scoperto, il rettile, è stato ucciso dall’ex Ministro della Semplificazione il quale, successivamente, ha pubblicato la fotografia su facebook.
“Non sono mai stato superstizioso ma dopo la ‘makunba’ che mi ha fatto il papa della Kienge mi è capitato di tutto e di più. Quello che potete vedere nell’allegato è il serpente che ho catturato questa mattina nella cucina di casa mia. A voi sembra normale che un serpente di 2 metri sia nella cucina di una casa di Mozzo (paesino in provincia di Bergamo, ndr)?”. E’ questa la didascalia alla fotografia caricata – nella quale è in posa col cadavere del serpente – sulla pagina di Calderoli sul social network fondato da Mark Zuckerberg.
Partono i commenti. Sono maggiormente insulti o condanne per il gesto, anche perché sembrerebbe trattarsi di una specie protetta e non pericolosa (non velenosa): il biacco. E proprio poco fa il co-relatore della legge elettorale si scaglia contro i suoi ‘avversari’ su facebook: “continuano gli insulti, le minacce, le denunce e i pianti di chi si commuove per un serpente che forse non sarà stato velenoso ma sicuramente aggressivo lo era visto come addentava la scopa con cui cercavo di buttarlo fuori di casa. Gli stessi invece non hanno speso una parola per condannare la decapitazione di un cristiano, il giornalista James Foley, ad opera di chi, in nome di una religione dell’odio, stupra uccide e semina il terrore. Viva la coerenza”. Calderoli conclude con una ‘speranza’: “Che il loro amato serpentone la prossima volta vada a infilarsi sotto le coperte del loro di letto e poi ne riparliamo. Quanta ipocrisia e quanta ignoranza”.