PA e affitti: la spending review non tocca il ministero dell’economia
Duro affondo del Giornale nei confronti delle spese del ministero dell’economia guidato dal ministro Padoan. In un articolo apparso oggi nell’edizione on-line del quotidiano diretto da Alessandro Salusti, a firma di Antonio Signorini, vengono criticate le spese effettuate dal ministero, che non attuerebbe nei confronti dei propri uffici la spending review che vorrebbe impostare nelle pubbliche amministrazioni italiane. In particolare la critica si concentrerebbe sui 33 milioni e 450 mila euro per la locazione di uffici periferici.
Questo aspetto, secondo il Giornale, sarebbe sconcertante poiché pur essendo state abolite le Direzioni territoriali del Tesoro, il ministero conserverebbe un’articolata rete locale di uffici. Oltre al dicastero in via XX Settembre a Roma, che viene definito come un’enorme “cittadella”, infatti sarebbero 143 gli immobili sparsi per tutta la penisola, affittati nel 2013.
Ad Alessandria, per esempio, vi sarebbero sia immobili affittati per bassi importi, 8.400 euro, che per importi più cospicui, 167.000 euro. A Torino la Ragioneria invece occuperebbe un’immobile da 637.000 euro in via Bolzano. Per arrivare poi alle cifre più importanti delle metropoli, come gli immobili affittati dal ministero dell’economia a Milano in via Zuetti per 1,3 milioni di euro e in via Tarchetti per 1,5 milioni o come gli 1,89 milioni spesi per l’immobile a Napoli.
Questa spesa sarebbe superflua soprattutto a fronte dell’informatizzazione della P.A., il cui obiettivo è proprio quello di eliminare intere divisioni dei ministeri, anche grazie al portale che consentirebbe di svolgere molte operazioni senza la presenza fisica dell’amministrazione centrale nelle province. Il taglio degli affitti per le articolazioni locali non solo sarebbe utile per far risparmiare soldi alle casse dello stato, ma risulterebbe indolore per gli stessi dipendenti che potrebbero andare in mobilità interna e ricoprire i ruoli ove vi è più carenza di personale amministrativo, come nella scuola e nella giustizia, ed aiutare così la PA a passare definitivamente all’e-governament.
Questa revisione degli affitti sarebbe inoltre parte integrante della proposta di spending review redatta da Carlo Cottarelli, una proposta che porterebbe un risparmio di 500 milioni di euro l’anno, quasi un quarto dei 2,2 miliardi che l’amministrazione spende per gli affitti da privati.
Riccardo Bravin