Le parole di Di Battista, del M5S, smentite da un altro deputato del Movimento 5 Stelle Tommaso Currò in disaccordo con quanto pubblicato sul blog di Grillo in relazione all’interlocuzione coi terroristi. Per Tommaso Currò: “Ogni elemento giustificatorio sul giornalista decapitato è indecente e va condannato. Quello è orrore puro, non va messo a confronto con altre categorie”.
Il deputato M5S considerato un dissidente, commenta la nuova bufera scatenata da un post del collega Alessandro Di Battista. “Alcuni punti fermi ci vogliono. Penso alla lotta all’islamismo prevaricatore e jadista” che “va combattuto con tutte le forze, naturalmente con gli organismi internazionali. E ricordo che l’Isis non vuole uno stato democratico e laico, ma la sharia”.
Sul parallelo tracciato da Di Battista tra Abu Ghraib e la sorte del povero Foley, “qualsiasi relativismo su quella crudeltà non trova diritto di cittadinanza – dice il grillino considerato ‘ribelle’ – Né credo la trovi nella maggior parte dei miei colleghi. Di Battista scrive di Foley, Abu Ghraib, Torri gemelle e imperialismo americano: una sorta di catena di sant’Antonio e di causalità che credo non stia né in cielo, né in terra”. Quanto all’Isis, “non c’è nulla da discutere con chi si riconosce come soggetto terroristico. Di Battista ha l’unico merito di avere aperto un dibattito, ma anche il demerito di come l’ha chiuso: sembra la sortita di uno che vuole essere per forza antagonista”.
Sull’invio di armi ai curdi, “ha ragione chi dice che non si possono mandare”. E poi “serviva almeno un voto dell’Aula del Parlamento”. Currò si chiede poi cosa pensi la base al riguardo. “Non dico un voto, ma almeno un dibattito sarebbe auspicabile. Io non so con chi interloquire. Una volta nei circoli del Pci – e negli altri partiti – si dibatteva, anche se poi c’era il centralismo democratico. Da noi no”. E poi c’è Becchi e le due cooperanti rapite. “Allucinante. Sarebbe meglio un no comment”.