Ha suscitato non poche polemiche la dichiarazione del ministro dell’Interno, Angelino Alfano: “non avallerò nessuna legge che possa far correre il rischio ad un ragazzo italiano di vedersi rubato il posto di lavoro da un immigrato. […] se qualcuno pensa di venire in Italia per trovare lavoro quando noi al Sud abbiamo il 50 per cento di disoccupazione giovanile ha scelto il Paese sbagliato”. Lasciamo da parte le considerazioni politiche e vediamo qual è l’effettiva dimensione della disoccupazione giovanile al Sud e nel resto d’Italia.
I dati Istat* mostrano una situazione perfino più drammatica di quella citata dal leader del Nuovo Centrodestra. Nel primo trimestre del 2014 la disoccupazione tra i giovani di età compresa tra i 15-24 anni aveva superato la soglia del 60% nel Mezzogiorno (che secondo la definizione Istat ricomprende Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna).
Il 50% menzionato da Alfano è più vicino al dato per l’intero territorio italiano, dove la disoccupazione giovanile ha raggiunto il 46% nei primi tre mesi dell’anno. Ci si avvicina altrimenti al dato citato da Alfano se prendiamo come fascia d’età quella dei 15-29enni meridionali, la cui disoccupazione raggiunge il 49%, sebbene la definizione tradizionale di disoccupazione giovanile si riferisca alla fascia d’età 15-24 anni.
Il grafico in basso mette a confronto la situazione tra Nord, Centro e Sud dai livelli pre-crisi ad oggi: non è un bello spettacolo.
Alfano si sbaglia ma sottostima il dato, pertanto porta a casa un “C’eri quasi“.