Forza Italia, Brunetta parla di “Agenda infernale” e aggiunge “Berlusconi c’è”

Pubblicato il 25 Agosto 2014 alle 10:46 Autore: Gabriele Maestri

In risposta all”agenda infernale’ che l’Italia e il governo dovranno affrontare serve “una maggiore coesione nazionale. Noi con senso di responsabilità ci siamo. Berlusconi c’è”. Così il capogruppo di Forza Italia alla Camera Renato Brunetta, intervistato dalla Stampa, annuncia la svolta e sottolinea: “Predico senso di responsabilità. Quella stessa responsabilità che nel 2011 ha portato al passo indietro di Berlusconi, che nel 2013 ci ha fatto sostenere le larghe intese. Non giochiamo mica al ‘tanto peggio tanto meglio’, noi di Forza Italia, come fece la sinistra ai tempi dello spread“.

Brunetta esclude quindi tagliole sul sentiero dell’esecutivo: “A Renzi le tagliole gliele mette il suo partito”, che “produce ansia e incertezza politica. Ripeto: non siamo come loro”. L’ex ministro sottolinea che “ci sono incombenze drammatiche che riguardano ciascuno di noi” come ad esempio “la guerra” tra Russia e Ucraina: “Non è dichiarata, ma ce l’abbiamo alle porte di casa. Poi c’è il Medio Oriente; c’è la Libia; c’è la catastrofe della Siria; c’è il Califfato che avanza…”.

brunetta

Resta comunque forte il no sull’ipotesi di una sforbiciata alla pensioni: “Ma stiamo scherzando?”. E sul ‘Jobs Act‘ ricorda che “è attualmente in sonno al Senato: o si raccoglie l’indicazione di Draghi per una maggiore flessibilità, oppure non servirà a nulla. Idem lo Sblocca Italia, senza un colpo d’ala capace di sincronizzarlo con la proposta Juncker (per gli investimenti, ndr), resteremo al livello delle chiacchiere”.

L'autore: Gabriele Maestri

Gabriele Maestri (1983), laureato in Giurisprudenza, è giornalista pubblicista e collabora con varie testate occupandosi di cronaca, politica e musica. Dottore di ricerca in Teoria dello Stato e Istituzioni politiche comparate presso l’Università di Roma La Sapienza e di nuovo dottorando in Scienze politiche - Studi di genere all'Università di Roma Tre (dove è stato assegnista di ricerca in Diritto pubblico comparato). E' inoltre collaboratore della cattedra di Diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Parma, dove si occupa di diritto della radiotelevisione, educazione alla cittadinanza, bioetica e diritto dei partiti, con particolare riguardo ai loro emblemi. Ha scritto i libri "I simboli della discordia. Normativa e decisioni sui contrassegni dei partiti" (Giuffrè, 2012), "Per un pugno di simboli. Storie e mattane di una democrazia andata a male" (prefazione di Filippo Ceccarelli, Aracne, 2014) e, con Alberto Bertoli, "Come un uomo" (Infinito edizioni, 2015). Cura il sito www.isimbolidelladiscordia.it; collabora con TP dal 2013.
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