Scuola, Ministro Giannini “Stop supplenze”
“Stop supplenze” ha affermato, dal Meeting Cl di Rimini, il ministro dell’istruzione Stefania Giannini. Nel prossimo consiglio dei ministri, previsto per il 29 agosto, saranno discussi tre provvedimenti: pacchetto ‘scuola’, riforma della giustizia e sblocca italia.
In tema scuola, come spiegato dal ministro Giannini l’obiettivo consiste nell’eliminare il precariato passando appunto dal superamento delle supplenze. Stefania Giannini: “Il 29 agosto sarà l’occasione per presentare la ‘visione’ del nostro Governo sui temi dell’ istruzione e in particolare della scuola, a cui seguirà poi un provvedimento che è in costruzione da mesi”.
Il ministro dell’istruzione ha criticato il “meccanismo perverso che ci trasciniamo da decenni che non ci consente di lavorare se non con l’organico di diritto e quindi di riempirlo attraverso le graduatorie”. Passando ad un tono più ironico Giannini ha precisato: I supplenti non saranno eliminati fisicamente e questo lo vedrete”.
Il tema delle supplenze è stato definito dal ministro Giannini come “l’uovo di Colombo che chi lavora nella scuola conosce da tempo, ma che nessun governo ha avuto il coraggio di affrontare direttamente perché significa prendere coscienza che le supplenze non fanno bene né a chi le fa né a chi le riceve”.
SCUOLA, PRIMI A TORNARE A BOLZANO L’8 SETTEMBRE – I primi a rientrare in classe infatti dopo la pausa estiva saranno i ragazzi della provincia di Bolzano che varcheranno i portoni degli istituti l’8 settembre. Il nuovo anno scolastico inizierà invece per la maggior parte il prossimo 15 settembre. A seguire gli studenti della provincia di Trento e del Molise, per i quali la prima campanella suonerà il 10 settembre. Il giorno successivo, l’11 settembre, sarà quindi la volta degli studenti di Abruzzo e Valle d’Aosta. È invece previsto per il 15 il rientro nella maggior parte delle regioni, alcune della quali, come Lombardia, Toscana, Emilia Romagna e Lazio hanno adottato da quest’anno il calendario scolastico permanente, che resterà invariato anche negli anni a venire.
SCUOLA: REMBADO,DOPO 6 ANNI DI TAGLI NON BASTA 1 MILIARDO – Il piano scuola pensato dal ministro Giannini non raccoglie però il plauso del presidente dell’Associazione nazionale presidi, Giorgio Rembado, che in un’intervista a Repubblica afferma: “Dopo sei anni di tagli, un miliardo non basta. Ci sono 750 mila insegnanti, 8 mila presidi, 250 mila tra amministrativi e ausiliari, che ci facciamo con un miliardo?”. “Sto seguendo le anticipazioni e il dibattito, mi sono convinto che la vera novità del piano scuola che sarà firmato da Matteo Renzi non si vedrà nei contenuti. Di quelli parliamo da quindici anni. Si vedrà – dice Rembado – nella sua capacità di attuare davvero quei contenuti, ci accontenteremmo di una parte. Per capire, però, non basterà il 29 agosto prossimo, servirà un anno”. Sugli stipendi degli insegnanti “siamo spaventosamente al di sotto di qualsiasi standard europeo”, evidenza Rembado. “Leggo di premi alla preparazione, alla conoscenza, al merito, di carriere possibili, di insegnanti esperti e senior. La vera rivoluzione sarà attuare le buone intenzioni, e devo dire la verità: non vedo nelle casse pubbliche tutti questi soldi”.