Fra le tante iniziative che il Governo Renzi sta mettendo in piedi, vi è anche la riforma della Pubblica Amministrazione. E’ Marianna Madia la Ministra interessata. Ma, in contemporanea, anche la nuova misura che dovrebbe portare al rilancio dell’economia, e quindi della crescita, il cosiddetto ‘Sblocca-Italia’, si trova sul tavolo del Consiglio dei Ministri. Saranno i prossimi giorni ad essere fondamentali.
Per il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Lupi, lo Sblocca-Italia avrà le coperture e viaggerà parallelamente alla Legge di Stabilità. L’esponente Ncd afferma: “è probabile che una parte delle coperture sarà anticipata e partirà con lo Sblocca-Italia, per non lasciare scoperti quattro mesi, una parte partirà da gennaio con la legge di Stabilità. Dobbiamo operare una grande spending rewiew della spesa pubblica inefficiente, ma per far crescere il paese dobbiamo impiegare risorse che non sono spesa improduttiva”.
Ma parte sostanziale e maggioritaria della discussione di venerdì, al Consiglio dei Ministri, sarà avocata dalla riforma della Pubblica Amministrazione. Parla Marianna Madia: “il governo aveva promesso di dimezzare i permessi sindacali e dalla consultazione è arrivata la domanda dei cittadini di andare avanti e di intervenire anche su politica e sindacati”. Un’iniziativa in vigore da lunedì 1 settembre.
Montano le proteste sindacali, era scontato. Fanno fronte comune Cgil, Cisl e Uil. Raffaele Bonanni, del sindacato storicamente cattolico, afferma: “il governo pensi a rinnovare i contratti pubblici, il resto è demagogia”. Gli fa eco la Uil, con Barbagallo: “non è spending review, anzi aumenteranno i costi per lo stato perché a questi dipendenti andrà pagato il salario accessorio, i buoni pasto e la produttività”. Chiude la Cgil che con Gentile che afferma: “non abbiamo condiviso la decisione, ma siamo forti e continueremo a esercitare la nostra funzione”.
A difendere la Madia si leva il sottosegretario al Mef, Paolo Baretta, intervistato da La Repubblica: “credo che una riforma dei distacchi sindacali nel pubblico impiego fosse davvero necessaria, perché nel tempo si è progressivamente formata una sovrastruttura sindacale negli uffici pubblici che andava rivista”, ma l’iniziativa, nel complesso, “mi pare che siano popolari, non populisti”. Anche la vicesegretaria del Pd, Debora Serracchiani, prende le parti della Madia: “tutti, e non solo il governo ma anche i sindacati e gli altri, devono farsi carico dei tempi, dei modi e della capacità della decisione. La vecchia concertazione, appunto, è vecchia. E non torna utile in questo contesto in cui tutto cambia velocemente”. Questo, continua la Presidente della Giunta del Friuli Venezia e Giulia, “sarà un autunno molto impegnativo. Io mi auguro che sarà il tempo non dello sciopero ma del confronto anche aspro sui tanti temi messi in agenda dall’esecutivo. Abbiamo chiara la necessità della condivisione e l’opportunità di acquisire contributi dalle cosiddette parti sociali. Ma sono cambiati i tempi e i modi. Spesso all’idea della concertazione viene accompagnata l’idea dei tempi lunghi. Ma ormai abbiamo capito che il Paese non ha più tempo. Per quanto riguarda i modi – conclude Serracchiani –, serve il dialogo tra parti ma occorre anche la capacità di dialogare in maniera diffusa con i cittadini, con i sindaci, con chiunque sia interessato alla riforma in discussione”.
Daniele Errera