È cominciata oggi la Festa nazionale dell’Unità al Parco Nord di Bologna, la prima dell’era Renzi. Numerosi i ministri presenti: Mogherini, Boschi, Lupi, Lorenzin e tanti altri. Spiccano però assenze piuttosto pesanti, in primis quella del ministro degli Interni e leader del Nuovo centrodestra, Angelino Alfano. “Il ministro è stato invitato, ma per motivi logistici e impegni precedenti non ha potuto accettare”, riferiscono gli uomini del ministro. “L’invito è stato mandato, problemi di agende che non si sono incastrate”, prova a gettare acqua sul fuoco il responsabile delle feste Pd Lino Paganelli.
Altro assente prestigioso è l’ex premier Enrico Letta, da tempo ai ferri corti con Renzi e i dirigenti del partito: l’ex vice di Bersani non ha probabilmente ancora digerito la staffetta del febbraio scorso a Palazzo Chigi. Stupisce invece l’assenza di Anna Finocchiaro, una delle senatrici che più si è data da fare per stendere e far approvare il ddl Boschi sulla modifica del Senato.
Per quanto riguarda le opposizioni, Forza Italia sarà rappresentata da Giovanni Toti mentre Sel dal leader Nichi Vendola. Mancheranno invece sia esponenti della Lega Nord (problemi d’agenda con Matteo Salvini), sia del Movimento 5 Stelle. Il Pd, dopo le polemiche scatenate dall’invito (poi respinto) a Federico Pizzarotti, ha infatti rinunciato a invitare Luigi Di Maio e Roberto Fico. “Non vogliamo intrufolarci in casa d’altri per cercare interlocutori”, spiega Paganelli. “Non ci è sembrato che da parte loro ci fosse voglia di dialogare”.
Presenti tutti i big della vecchia guardia rottamata da Renzi: D’Alema, Veltroni, Bersani, Bindi e Marini. Infine la sinistra dem. che vede una nutrita schiera di partecipanti: Cuperlo, Fassina, Orfini e Civati prenderanno parte a numerosi dibattiti.