5.624 le società partecipate sottoposte alla lente d’ingrandimento della spending review dal commissario straordinario Carlo Cottarelli. Di queste, 1.424 hanno i conti in rosso e 1.075 non hanno ancora reso pubblico il bilancio 2012. Una fotografia impietosa quella che emerge dallo studio sulle società partecipate dagli enti locali pubblicato ieri sul sito www.revisionedellaspesa.gov.it. Un settore, quello delle municipalizzate, che fa rilevare una situazione di inefficienza nella gestione di fondi statali pressoché identica dal Nord al Sud del Paese. Sul totale delle società analizzate, infatti, solo 1.132 hanno i conti in ordine e presentano un indice elevato di Roe (return of equity, l’indicatore di redditività di un’azienda). Sono 150, invece, le imprese statali che hanno bruciato il capitale iniziale.
Secondo le stime di Cottarelli e del suo staff, si potrebbe passare dalle oltre 8.000 aziende attualmente esistenti a non più di 1.000 nel prossimo tiennio. Con un risparmio considerevole per i contribuenti che si aggirerebbe intorno ai 2-3 miliardi di euro. Molte di queste società potrebbero essere tranquillamente chiuse, altre municipalizzate potrebbero fondersi tra di loro. Una miniera d’oro, dunque, che da anni si traduce in sperpero di denaro pubblico a fronte di una conduzione clientelare e localistica della politica federalista che ha mostrato il suo volto peggiore. Una situazione ancora recuperabile, però, tant’è che il”Programma di razionalizzazione delle partecipate locali”, messo a punto da Cottarelli e dai tecnici di viale XX settembre, sarà sul tavolo del Consiglio dei ministri di venerdì prossimo. Una giungla, quelle delle partecipate, su cui il tandem Renzi-Padoan potrebbe decidere di mettere ordine sin da subito per evitare di approvare il decreto “Sblocca Italia” a costo zero. D’altronde, entro il 15 ottobre, il governo deve presentare la legge di stabilità per il 2015, e molti fondi a copertura della manovra potrebbero arrivare proprio dalle indicazioni di Cottarelli contenute nello studio sulle partecipate.
MUNICIPALIZZATE – La mappa delle municipalizzate (gestite, controllate o solo partecipate dagli enti locali) evidenzia come gli sprechi siano equamente diffusi su tutto il territorio nazionale. Nel Lazio, per esempio, sono più di 15 i milioni di euro persi dalla società “Fiera di Roma” nel 2012 per la gestione dell’omonima struttura, voluta dalla giunta Veltroni e posseduta al 58% dalla Camera di Commercio di Roma e al 21% dal Campidoglio. La peggiore perfomance per una municipalizzata, poi, si registra in Veneto, dove la “Cmv spa”, società controllata al 100% dal comune di Venezia che gestisce, fra le altre cose, il Casinò della città, ha un buco patrimoniale di oltre 20,3 milioni di euro. E l’elenco potrebbe continuare all’infinito. Le municipalizzate intaccano il bilancio dello Stato per 450 milioni di euro. Un “poltronificio” – lo definisce stamattina Repubblica – che occupa 37 mila persone.
SBLOCCA ITALIA:VERSO TAGLIO PARTECIPATE NON ESSENZIALI – Stretta in arrivo sulle partecipate degli enti locali già con lo Sblocca Italia. Come riferiscono fonti qualificate, si va verso l’eliminazione delle società che non emettono servizi essenziali, incentivi all’aggregazione e alla quotazione per chi fornisce servizi di trasporto pubblico e rifiuti. Una scelta definitiva ancora non è stata fatta.
Carmela Adinolfi