Il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schauble, interviene sul quotidiano tedesco Passauer Neue Presse per affermare che le parole pronunciate da Draghi nei giorni scorsi, circa un intervento della Bce sui mercati con mezzi straordinari, sarebbero state mal interpretate e lette in un’unica direzione. “Conosco bene Draghi” ha affermato il ministro tedesco, “le sue parole sono state mal interpretate”.
Schaeuble, da sempre sostenitore delle politiche di austerity nell’Eurozona, ritiene che Draghi non intenda allentare il rigore, né ricorrere a misure straordinarie per ridurre la deflazione. Secondo il ministro, infatti, ciò di cui l’Eurozona ha bisogno sono riforme strutturali in tutta Europa, per il rilancio della competitività e per migliorare le infrastrutture pubbliche. Schaeuble ha inoltre sottolineato come i Paesi che si sono sottoposti a misure di salvataggio (Irlanda, Grecia, Spagna) abbiano fatto grandi progressi.
Sul fronte interno, il ministro afferma che la Germania stia soffrendo delle crisi internazionali in corso, dall’Ucraina al Medio Oriente; le sue aspettative riguardano un aumento dei prezzi del 2% e della crescita nominale del 3,5%, con una domanda interna ancora stabile. Schauble si dice fiducioso che entro il prossimo anno, la Repubblica Federale tedesca riesca a raggiungere il pareggio di bilancio, sempre se “il mondo non dovesse crollare”.
Nessun cambio di rotta nella politica monetaria dell’Eurozona, dunque, almeno secondo la Germania. Nel frattempo, i mercati hanno accolto con favore tra lunedì e martedì le parole di Draghi e i differenziali tra i titoli di Stato tra i vari Paesi dell’Eurozona si è ridotto. Quello della deflazione, che Draghi ha individuato come “il male” da affrontare a partire dall’autunno, in questi giorni è stato rilevato anche dal Fondo Monetario Internazionale come il rischio maggiore e persistente nell’area euro.