Ministro Guidi a industriali “Basta licenziamenti” e annuncia ‘Pacchetto Made in Italy’

Pubblicato il 28 Agosto 2014 alle 10:00 Autore: Gabriele Maestri

Diminuisce il lavoro ed aumentano i licenziamenti: è la storia degli ultimi anni in Italia. Interviene sul tema il ministro dello sviluppo economico Federica Guidi con un appello agli imprenditori lanciato dalle colonne di Repubblica. “Vorrei fare un appello agli industriali: chi ha i bilanci in ordine deve fare il possibile per mantenere i livelli occupazionali. Bisogna salvare il lavoro, non licenziare. Il mio è un appello alla responsabilità sociale degli imprenditori”.

Il ministro dello Sviluppo economico Guidi parla delle opportunità legate al bonus Irpef per ridurre l’Irap: “non è con un taglio delle tasse che si permette alle aziende di assumere il giorno dopo. Serve molto di più e serve un mix di interventi” afferma il ministro. “È stato giusto puntare sugli 80 euro ma ci vorrà un pò di tempo perché generino aspettative positive nel comportamento dei consumatori. Poi sono necessarie le riforme, quelle che stiamo facendo”. “Abbiamo preparato il ‘pacchetto made in Italy’ per sostenere le piccole e medie aziende all’internazionalizzazione. Vale circa 220 milioni di euro di cui 130 nel 2015 e gli altri nel biennio successivo. Ci sono 70 mila imprese potenzialmente esportatrici” spiega Guidi.

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Quanto all’impatto della misura, “stimiamo che il Pil possa crescere di un punto nel triennio e che gli effetti maggiori si vedranno già nel 2015, anno in cui è concentrato lo sforzo finanziario maggiore”. Commentando l’ipotesi di un prelievo sulle pensioni, “penso che concettualmente non ci siano aree intoccabili ma nello stesso tempo non si può non tener conto delle eventuali ripercussioni sociali” afferma il ministro.

L'autore: Gabriele Maestri

Gabriele Maestri (1983), laureato in Giurisprudenza, è giornalista pubblicista e collabora con varie testate occupandosi di cronaca, politica e musica. Dottore di ricerca in Teoria dello Stato e Istituzioni politiche comparate presso l’Università di Roma La Sapienza e di nuovo dottorando in Scienze politiche - Studi di genere all'Università di Roma Tre (dove è stato assegnista di ricerca in Diritto pubblico comparato). E' inoltre collaboratore della cattedra di Diritto costituzionale presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Parma, dove si occupa di diritto della radiotelevisione, educazione alla cittadinanza, bioetica e diritto dei partiti, con particolare riguardo ai loro emblemi. Ha scritto i libri "I simboli della discordia. Normativa e decisioni sui contrassegni dei partiti" (Giuffrè, 2012), "Per un pugno di simboli. Storie e mattane di una democrazia andata a male" (prefazione di Filippo Ceccarelli, Aracne, 2014) e, con Alberto Bertoli, "Come un uomo" (Infinito edizioni, 2015). Cura il sito www.isimbolidelladiscordia.it; collabora con TP dal 2013.
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