La Tasi è meno cara dell’Imu. È questo il dato emerso dall’analisi del ministero delle Finanze, basato su rapporto tra il gettito Imu/Tasi del 2014 proiettato su base annua e il gettito Imu 2012. Nei 2.178 Comuni che hanno già deliberato l’aliquota dell’imposta (solo il 27,2% degli 8000 totali), il gettito Tasi/Imu stimato sulle prime case a fine 2014 è di 1,2 miliardi, il 29,3% in meno rispetto al 2012, che è stato di 1,6 miliardi.
Le analisi si basano sul confronto tra il gettito Imu/Tasi 2014 proiettato su base annua e il 2012. Non è stato oggetto di confronto l’anno 2014, poiché quest’ultimo è condizionato dalle esenzioni contenute nei decreti legge Imu-Cig 102/2013 e Imu-Bankitalia 133/2013 per le abitazioni principali, i terreni e altre categorie.
Nell’analisi del Ministero delle Finanze emerge che tra il 2012 e il 2014, nei comuni che hanno deliberato le aliquote, il numero di contribuenti ha subìto una diminuzione: 1,2 milioni di contribuenti non hanno pagato l’imposta sulla prima casa. I versamenti sulle seconde case e degli ”altri immobili” rimangono stabili, con un crescita dello 0,15%, 11 milioni in più. L’importo teorico stimato per il 2014 è di circa 7 miliardi di euro, che equivale all’Imu versata nel 2012. Il dato rimane comunque provvisorio, perché riferito solo alle amministrazioni comunali che hanno deciso il valore dell’aliquota e le relative detrazioni.
La “questione Tasi”, procede comunque ancora molto lentamente. Alla data odierna, solo 3.635 comuni (il 45% del totale) hanno ottenuto la pubblicazione della delibera sul sito ufficiale del ministero. Il numero ancora basso, anche in relazione al fatto che i comuni mancanti dovranno approvare le aliquote entro il 10 settembre, per ottenere la pubblicazione on line entro il 18.