Istat, dopo 55 anni Italia torna in deflazione Confermata recessione: Pil II° trimestre -0.2% Disoccupazione sale al 12.6%, va meglio ai giovani

disoccupazione

Trend generale al rialzo, ma per i giovani c’è un leggero miglioramento. E’ quanto si desume dai dati Istat provvisori sulla disoccupazione nel mese di luglio. Mentre il tasso generale balza in avanti, per quanto riguarda la fascia giovanile si registra un timido spiraglio di luce.

BALZO IN AVANTI – Il tasso di disoccupazione registrato a luglio è del 12.6%, con un notevole balzo in avanti (+0.3%) rispetto a giugno, uno scostamento superiore alla metà dell’intero aumento su base annua (+0.5%). Il dato è in linea con le rilevazioni allarmanti effettuate a maggio, appena sotto i massimi storici, dilapidando così il parziale recupero registrato a giugno. Nel giro di un mese il numero di occupati in meno è di circa 35 mila unità, cioè più di mille al giorno. Forti le disparità territoriali, con una disoccupazione meridionale che ha sfondato i 20 punti percentuali (20.3, +0.5).

 

GIOVANI IN LEGGERA CONTROTENDENZA – Si registra un timido segnale positivo per quanto riguarda il fronte occupazionale giovanile. I giovani senza lavoro – in una fascia d’età compresa tra i 15 e i 24 anni – sono pari al 42.9%, in calo dello 0.8% rispetto a giugno. Tuttavia, su base annua, il dato resta in forte rialzo: +2.9%. Gli under 25 in cerca di lavoro, secondo l’Istat, sono oltre 700 mila.

RIECCO LA DEFLAZIONE – Mancava dal 1959, ben 55 anni fa. Dopo oltre mezzo secolo, l’Italia torna in deflazione. Ad agosto la variazione dell’indice dei prezzi – misurata dall’Istat – ha fatto registrare un calo dello 0.1%. Se però all’epoca la variazione negativa – durata per ben 7 mesi – rifletteva una fase di forte espansione economica, quest’oggi il dato risulta molto più inquietante. Con la crisi in atto, la diminuzione dei prezzi potrebbe spingere i consumatori ad attendere ulteriori ribassi, rimandando nuovamente i consumi e, di riflesso, la ripresa economica. A spingere i prezzi al ribasso ha contribuito soprattutto la componente energetica, in particolar modo i carburanti: benzina in calo dello 0,9% e il gasolio dell’1,7%. Coldiretti sottolinea però anche l’impatto della frutta fresca, con un vero e proprio crollo dei prezzi (-7.5%) che spinge alla deflazione l’intero settore alimentare e delle bevande alcoliche (-0.5%).

RECESSIONE CONFERMATA – L’economia italiana nel secondo trimestre del 2014 si è contratta dello 0,2% rispetto al trimestre precedente. La conferma arriva dall’Istat – che aveva diffuso i primi dati già ad inizio agosto – e ciò, in aggiunta al -0,1% del primo trimestre, ufficializza l’entrata dell’Italia nella cosiddetta “recessione tecnica”.