La Nigeria è veramente un paese che non si fa mancare nulla. Proprio nulla. È il paese delle grandi contraddizioni e, da sempre, è considerato una nazione lacerata tanto che fin dai tempi delle indipendenze si era guadagnato la definizione di ‘gigante dai piedi d’argilla’.
Oggi però sembra la frontiera africana più sensibile a tematiche che investono tutto il continente. Insomma la Nigeria è il paese che arriva alla finale dei campionati mondiali di calcio femminile Under 20 assieme alla Germania. E allo stesso tempo è il paese nel quale ci sono sequestrate quasi 300 ragazze colpevoli di voler andare a scuola. È il paese con il PIL più alto di tutto il continente e allo stesso tempo la sua popolazione, nel complesso, soffre di una povertà tra le più gravi in Africa.
È il paese che produce film di cassetta consumati e apprezzati in tutta l’Africa Occidentale e anche oltre, e allo stesso tempo è il paese nel quale la metà della popolazione femminile indossa il cosiddetto velo islamico. È il paese di Fela Kuti e di Boko Haram. È la patria di un animismo creativo, gioioso e comunitario e allo stesso tempo di un oscurantismo religioso che rifiuta la sfericità della terra e attacca i cristiani considerato infedeli.
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E’ il paese di Wole Soynka, di Ken Saro Wiwa, Chinua Achebe, Chimamanda Ngozi, Ben Okri e allo stesso tempo di personaggi inquietanti e ignoranti come Abubakar Shekau. In Nigeria c’è l’uomo più ricco d’Africa, e tra i più ricchi di tutto il mondo, Alhaji Aliko Dangote, e allo stesso tempo ci sono milioni di poveri senza speranza. In Nigeria c’è il petrolio; tanto, tanto petrolio nel sud. E nel nord non c’è quasi nulla, solo una vasta esasperante savana semidesertica. Il Sud è superpopolato, con megalopoli caotiche e brulicanti di persone e il nord è poco, pochissimo abitato. La Nigeria è il paese della corruzione, una sorta di “guida” in negativo per tutto il continente.
In Nigeria c’è veramente tutto. E’ un paese in crescita economica nel quale passano grandi flussi di denaro. Ed è un paese, allo stesso tempo, delle grandi speranze. E’ comprensibile che il terrorismo internazionale di matrice islamica lo consideri uno dei fronti più importanti dello scenario mondiale.
Ma la Nigeria ha anche una società civile che potrebbe essere veramente l’argine contro questa evoluzione drammatica. Questo sarebbe proprio il momento di mobilitarla, di dimostrare che è arrivato il momento della democrazia e della partecipazione. Se i dirigenti politici nigeriani fossero capaci di dare impulso a questa forza potrebbero realmente sconfiggere il terrorismo.
In Nigeria c’è il denaro per fare una reale distribuzione della ricchezza. C’è la possibilità di dimostrare ai giovani che possono avere speranza nel futuro. Se si aprirà questa strada allora si sarà imbracciata l’arma migliore contro Boko Haram e le altre forze internazionali e interne che la sostengono. Le altre armi: l’esercito nigeriano, le forze speciali, la polizia e le formazioni militari private si sono rivelate del tutto inefficienti e inaffidabile. Conviene cambiare armamenti.
Immagine in evidenza: photo by DFID – UK Department for International Development – CC BY 2.0