“Avrei sperato, visto che Orlando l’aveva annunciato, che ci fossero le norme che estendono alla corruzione le regole in materia di intercettazioni sulla mafia. Spero che ci sia spazio per rafforzare le intercettazioni contro la corruzione”. Per il presidente dell’autorità nazionale anti-corruzione (Anac) Raffaele Cantone, intervistato da Repubblica sulla riforma della giustizia, “il tentativo di individuare un criterio di equilibrio tra esigenze della stampa e tutela della riservatezza dev’essere fatto a condizione che non incida sulla possibilità di fare intercettazioni”. Sulla prescrizione “la soluzione non è eccezionale. Il Parlamento deve fare una riflessione più ampia, perchè il meccanismo previsto rischia di essere farraginoso”, avverte Cantone. “Rispetto al sistema attuale la sospensione dopo le condanne rappresenta un significativo allungamento dei termini che, soprattutto per alcuni reati come la corruzione, è positivo. Hai tre anni in più tra Appello e Cassazione”.
In merito al falso in bilancio e all’auto-riciclaggio, “la scelta di inserire un delitto di pericolo con una pena seria, pur con la punibilità a querela per le ipotesi meno gravi, mi trova d’accordo”, dice Cantone. “Ma sui due reati è necessario trovare una corsia preferenziale. Serve un lavoro forte per approvarli senza depotenziarli”. Per Cantone, “vista dagli uffici dell’Anac una giustizia civile che funziona è un antidoto contro la corruzione. Però la delega è urgente”. Inoltre “è particolarmente positivo il ddl delega sugli appalti, perchè un cambiamento del sistema deve passare per una riforma per cui gli appalti si fanno, ma senza deroghe, con meccanismi semplificati, con la trasparenza che impedisce la corruzione. Come Anac proporrò una nostra commissione per seguire il lavoro del Parlamento e dare un contributo”.