Federica Mogherini, a meno di quarantottore dall’indicazione ad Alto Rappresentante agli esteri, parla al Corriere soffermandosi sulla crisi Ucraina. “È interesse dell’Ucraina, dell’Europa e della Russia che la crisi abbia una soluzione politica e non una soluzione militare, che semplicemente non esiste. Ma ogni volta che si sono gettate le premesse per un’intesa, gli sviluppi sul terreno l’hanno smentita. Putin non ha mai rispettato gli impegni presi in diversi contesti, a Ginevra, in Normandia, a Berlino. Ha sprecato l’opportunità di dare una svolta, esercitando la sua influenza sui separatisti, in occasione dell’abbattimento dell’aereo malese. La distanza tra impegni e comportamenti concreti è stata enorme”. Così Federica Mogherini nella prima intervista, al Corriere della Sera, la prima dopo la nomina ad Alto Rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune dell’Ue,
“Ora – prosegue il ministro Mogherini – c’è questo nuovo sviluppo che metterebbe ulteriormente in discussione l’integrità territoriale, la tenuta stessa del Paese. Per me in questa fase è essenziale sostenere il principio che un Paese possa scegliere l’opzione europea senza per questo danneggiare o minacciare la Russia. È una scelta positiva, quella della strada europea. E così dev’essere percepita. Con questa idea abbiamo costruito l’idea di partnership con Mosca”.
“Ripeto – sottolinea in conclusione – la diplomazia non ha alternative e le sanzioni sono uno degli strumenti a disposizione di questa politica. Ma devono far parte di una strategia complessiva, che forse a volte è mancata. Il punto è se l’efficacia che le sanzioni stanno dimostrando di avere sull’economia russa producano comportamenti razionali nella sua leadership. In questa fase il Cremlino agisce contro gli interessi del suo popolo”.