Il nostro viaggio tra le varie forme di azionariato popolare in Italia giunge ad una tappa fondamentale grazie alle parole di Andrea Gigliotti, presidente della prima associazioni di tifosi del nostro Paese: la Cooperativa Modena Sport Club.
-Andrea Gigliotti, come nasce la Cooperativa dei tifosi del Modena?
“La nostra nascita è datata 18 dicembre 2008. Durante i tre anni vissuti in Catalogna sono entrato in contatto con l’incredibile realtà del Barcellona, squadra che appartiene a tutti i catalani vogliosi di diventare soci del club.
Quest’esperienza mi ha spinto a studiare nel dettaglio le varie forme di azionariato popolare sorte nel Mondo: dalla Germania all’Argentina passando, ovviamente, per la Gran Bretagna. Scoprì, con grande sgomento, che l’unico Paese di una certa rilevanza ancora privo di qualunque nozione in tal senso era il nostro.
I miei studi servivano ad uno scopo ambizioso: portare in Italia, nel mio Modena, la cultura dell’azionariato.
Dopo esser tornato in Italia ho raccontato la mia esperienza a tutti i miei amici, riuscendone a contagiare ben 40, insieme ai quali diedi inizio all’avventura della Cooperativa dei tifosi del Modena.”
-Quali sono le differenze tra una Cooperativa ad azionariato popolare e un Supporter Trust?
“Sono due forme di associazionismo con norme giuridiche diverse. Per fare un esempio, in una Cooperativa ogni socio è obbligato a versare, per legge, almeno 25 euro mentre i Supporters Trust possono variare la cifra minima in base alle loro esigenze.
Al di là dell’aspetto giuridico però stiamo parlando di due esperienze bellissime. Le Cooperative ad azionariato popolare e i Supporter Trust sono infatti forme diverse di un unico grande progetto: riconsegnare il calcio ai tifosi. “
-Quali conseguenze ha portato, nel nostro Paese, la nascita della prima forza di azionariato popolare?
“La Cooperativa dei tifosi del Modena ha portato una nuova cultura del “fare calcio” in Italia. Dopo pochi giorni dalla nostra fondazione fummo contattati da Stefano Faccendini, responsabile italiano del Supporters Direct Europe. Grazie al loro supporto abbiamo potuto crescere e a nostra volta aiutare la nascita di altri supporter trust o azionariati.
Fin da subito insieme alle nuovi nascenti realtà decidemmo di dar vita ad un organismo nazionale che potesse radunare gli azionariati, il FIAPS.
Nel corso di quattro incontro siamo cresciuti in numero e importanza, arrivando a radunare circa 15 associazioni di tifosi in tutto lo Stivale. Parallelamente a noi però stava nascendo un’altra esperienza: quella dei Supporters Trust, ( che comprendevano città come Ancona, Venezia, Cava dei Tirreni e Taranto.)
La nostra decisione dunque fu quella di fare un passo indietro per creare un unico grande progetto dando vita ad un organismo nazionale che dallo scorso anno prende il nome di “Supporters in Campo” e che proprio nelle prossime settimane diventerà Federazione Nazionale.
-Quali sono, infine, i vostri obiettivi a medio-lungo termine?
“Il nostro obiettivo principale è quello di proseguire nella nostra “contaminazione culturale”. Il numero di tifosi che ha compreso e sposato il progetto dell’azionariato è in crescita e vogliamo che aumenti sempre di più. Vogliamo quindi raccontare la nostra esperienza a tutti gli strati della popolazione: dagli ultras alle istituzioni, dalle casalinghe ai bambini e agli imprenditori. C’è bisogno di trasmettere e diffondere la cultura della sostenibilità economica.
A Modena attualmente la nostra Cooperativa gode di 400 soci: un buon numero che però può e deve ancora crescere. Solo così è possibile dar vita ad una polisportiva che valorizzi il territorio senza buttare via milioni di euro.”
La grande esperienza di Andrea Gigliotti ha aiutato moltissime associazioni a compiere l’atto di fondazione: dalle sue parole non possiamo che trarre l’entusiasmo e la consapevolezza che i tifosi possono davvero dare una svolta a questo calcio.