“Battaglia parlamentare”, poi un ricorso alla corte costituzionale e anche una protesta di piazza molto forte. Sono le iniziative ipotizzate dal presidente della regione Basilicata, Marcello Pittella, nel caso il decreto sblocca Italia non venga corretto nella parte che riguarda i proventi delle trivellazioni di petrolio. E’ il commento di Pittella a Effetto giorno di Simone Spetia aRadio 24. La versione attuale prevede che le royalties possano essere escluse dal patto di stabilità interno, ma solo per tre anni e solo a partire dalle nuove estrazioni.
“Noi incameriamo 166 milioni di euro all’anno, queste risorse entrano nel bilancio regionale ed entrano nel patto. Ciò significa che non possono essere utilizzate. Con il tempo abbiamo un cassa che ha raggiunto i 600milioni di euro e io non posso pagare Comuni, servizi, imprese, lavori pubblici: sono bloccato avendo i soldi in cassa. E’ un’assurdità perché il petrolio, per una regione piccola come la nostra rappresenta una specificità in assoluto, contribuiamo per il 7% al fabbisogno energetico nazionale”. Nel caso non riceveste soddisfazione, cosa farete? “Reagiremo con le nostre forze, ci opporremo in tutti i modi: innanzitutto con una battaglia parlamentare, poi ricorrendo per incostituzionalità del decreto e in terzo luogo manifestando nel modo che possiamo”. Immagina qualcosa di simile alle proteste di Scanzano Jonico, quando la gente scese in piazza contro l’ipotesi del deposito unico per le scorie nucleari? “Potremmo arrivare a quelle se non dovessimo arrivare ad una soluzione. Ma sono fiducioso che ci arriveremo” conclude Pittella.