Il commissario alla spending review, Carlo Cottarelli, snocciola numeri e cifre sui risparmi derivanti dai tagli alle società partecipate dallo Stato per l’anno 2015. Si tratta di circa 500 milioni, “forse qualcosa in più”, che arriveranno dalla riduzione di 2mila unità del numero delle società pubbliche (attualmente oltre 10mila).
Cottarelli ha illustrato il suo piano alla stampa, dopo aver pubblicato un dossier sul tema lo scorso 7 agosto. “Se ci si muove rapidamente, con energia, si può arrivare a ridurne il numero di duemila in un anno”, ha detto il Commissario, riconoscendo che non esiste una stima precisa del numero delle partecipate perché le amministrazioni pubbliche in alcuni casi non hanno risposto al questionario: “Sappiamo che sono più di diecimila e che sono troppe – ha sottolineato – e non è essenziale conoscere il numero preciso, l’importante è ridurle e renderle più efficienti”.
Anche perché in un paese nostro vicino come la Francia le società partecipate non superano il migliaio. Una differenza impressionante, quella con i “cugini” d’Oltralpe, che evidenzia ancora una volta come la politica italiana abbia troppo spesso alimentato e utilizzato le partecipate come un “dopolavoro” per sindaci, assessori e consiglieri locali.