Le vacanze estive sono finite. Silvio Berlusconi insieme al premier Matteo Renzi ha messo la firma sulla riforma costituzionale passata in prima lettura al Senato. Grazie a questa vittoria politica l’ex Cav è riuscito a mettere a tacere la fronda interna che chiedeva uno smarcamento dalla stretta “mortale” del segretario Pd. Raffaele Fitto e compagni hanno prima abbozzato ora sono tornati all’attacco. “Chiedo un partito e una coalizione nelle quali si discuta” ha detto oggi l’europarlamentare azzurro ad una convention di quadri dirigenti, parlamentari e amministratori pugliesi di Forza Italia, nella quale sono state rilanciate le primarie di coalizione per la designazione del candidato governatore della Puglia alle elezioni del 2015. “Il tema delle primarie – ha spiegato – punta a rilanciare il centrodestra in Italia e a ricostruire un’identità forte di un partito, di una coalizione che oggi è in crisi d’identità. Questo dato non possiamo non considerarlo”. “Dobbiamo avere la capacità – ha aggiunto – di rilanciare la nostra azione con forza, non con polemica, andando a leggere i risultati e i dati economici, le situazioni di fronte alle quali ci troviamo. Gli indicatori economici di questi mesi – ha rimarcato Fitto – sono di gran lunga peggiori di quelli che nel 2011 fecero cadere, con uno scenario internazionale bene organizzato e a furor di popolo, il nostro governo”. “Questi sono elementi di riflessione – ha concluso Fitto – sui quali dobbiamo aprire un dibattito e un confronto al nostro interno”.
Intanto Forza Italia con il suo Mattinale continua a spronare il premier.”Il ceto medio si è disincantato da mesi, troppo stridente la distanza tra il colore delle slides e quello della realtà quotidiana. È l’establishment ad essersi svegliato, tardi come sempre, ma meglio che niente”. “Renzi – prosegue – che sciocco non è, ha fiutato il vento. E ha deciso di cambiare strategia comunicativa. Intendiamoci: non la sua politica economica e sociale, finalmente adottando quelle scelte shock per l’economia e il lavoro da noi offertegli gratis da 192 giorni. No, quello, siccome farebbe bene davvero all’Italia, e molto male alla tenuta della sua maggioranza, non lo fa. E allora, gattopardescamente, ha #cambiatoverso alle sue conferenze stampa e ai suoi slogan. Non più fare presto, ma mille giorni. Ma il problema è che la realtà dei mercati e delle crisi internazionali giudica l’Italia ogni giorno, e non aspetta mille giorni”. “Ieri – si legge ancora – dunque, il premier ha promesso di non annunciare più cambiamenti ma di realizzarli davvero. Ottimo intento. Noi lo prendiamo sul serio. Eserciteremo quello che i compagni chiamavano »controllo democratico. Saremo un pungolo, noioso come il grillo parlante, ma che dice la verità a Pinocchio. Contando di essere abbastanza svelti da scansarne le martellate”.