Il ritorno del Faraone. El Shaarawy pronto a riprendersi la nazionale?

Pubblicato il 2 Settembre 2014 alle 18:34 Autore: Lorenzo Stella
nazionale

La nazionale di Conte si presenta alla stampa con i due uomini che forse meglio rappresentano la nuova filosofia azzurra: il faraone El Shaarawy, già 10 presenze e una rete con la maglia dell’Italia, voglioso di riscatto dopo un’anno e mezzo passato in panchina, e Zaza che è stato convocato a Coverciano solamente per gli stage pre-mondiale di Prandelli. Entrambi con la voglia di dimostrare di meritarsi la fiducia di Conte, entrambi giovani – per la media italiana – titolarissimi nei club di appartenenza ed entrambi in forma smagliante durante l’estate.
Il primo a parlare di fronte al mare di giornalisti è l’ala rossonera che esprime fiducia verso la sua squadra: “”La stagione è iniziata bene, spero sia solo l’inizio. Punto a 10 gol in campionato, anche se ciò che conta di più è l’obiettivo di squadra, dunque il ritorno in Champions League”. Un pensiero va ai suo allenatori e alle possibili somiglianze fra Inzaghi e Conte: “Sono simili, in fondo: grandi motivatori, grande spirito di sacrificio e di applicazione, grande voglia di fare e di vincere. E tutti e due curano molto l’aspetto mentale, non solo quelle tecnico e tattico”. Dopo aver dichiarato di essersi metto a totale disposizione del nuovo C.T. – “Potrò fare sia la seconda punta che il quinto centrocampista, coprendo tutta la fascia come faccio nel Milan” – parla anche della cessione di Balotelli: “Con lui avevamo cambiato modo di giocare, perché è un attaccante con altre caratteristiche rispetto a chi c’era e a chi c’è adesso: a lui piaceva venire incontro alla palla. Però non do la colpa né a lui né a nessuno, per le mie difficoltà: insieme avevamo lavorato anche bene. E poi a vent’anni, dopo aver fatto 16 gol in serie A, un calo mentale più che tecnico ci sta.” e a chi gli fa notare che SuperMario non è stato convocato risponde così: “Ma questo non significa che non potrà tornarci. Conte è stato chiaro: siamo tutti sullo stesso piano, nessuno deve già sentirsi sicuro del posto oppure escluso. Intanto l’ho sentito: Mario mi ha fatto i complimenti per l’esordio in campionato, gli ho detto in bocca al lupo per l’avventura al Liverpool. Spero per lui che abbia fatto la scelta giusta: a livello tecnico resta uno dei migliori del mondo.

Zaza in azione con la maglia del Sassuolo. Per lui 10 reti nella scorsa stagione

Zaza in azione con la maglia del Sassuolo. Per lui 10 reti nella scorsa stagione

Diverso invece l’approccio di Simone Zaza, evidentemente gongolate per la prima convocazione: “Non me l’aspettavo, ma ora che sono qui farò di tutto per restarci”. Dopo aver dichiarato, non senza sorridere, di voler diventare uno dei migliori attaccanti italiani e del mondo, se non il migliore, spende un ringraziamento particolare per Di Francesco – suo allenatore al Sassuolo – “Di Francesco, un tecnico che ha avuto subito totale fiducia in me. Con lui ho fatto un salto di qualità importante a livello mentale: prima giocavo un po’ più per me stesso, ora metto la squadra davanti a ogni cosa.” “Non mi sento ancora pronto per la grande squadra – risponde a chi gli chiede su cosa dovrà ancora lavorare – ma questa dovrà essere la mia stagione. E’ chiaro che io ambisca a un top club, e mi inorgoglisce il fatto che la Juve abbia mantenuto la possibilità di riprendermi. Dove posso migliorare? In tante cose, soprattutto nel calciare con il piede debole, il destro. Devo poi imparare a usare meglio il gioco aereo vista la mia stazza”
Non si può dire che agli azzurri di Conte manchi la voglia e la cattiveria, ora però bisogna tramutare i sentimenti in risultati effettivi ( possibilmente più che positivi ) per riscattare la figuraccia brasiliana.

L'autore: Lorenzo Stella

Nato a Carmagnola (TO) il 3 ottobre del 1992, studio presso l'Università degli studi di Torino, corso di laurea in Scienze politiche e sociali. Scrivere è, da sempre, la mia più grande passione e, dopo aver scritto per alcune testate sportive locali, ho iniziato a scrivere per la testata on-line Termometro Politico nel maggio del 2013. Da febbraio del 2014 ricopro il ruolo di Vice-caporedattore della sezione sportiva di Termometro Politico.
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