E’ un soddisfatto e fiducioso il Ministro dell’Economia e delle Finanze Pier Carlo Padoan quando rilascia un’intervista a tutto campo ai microfoni di Cnbc. Gli argomenti della discussione sono molti, moltissimi. Anzitutto parte dal DEF.
Il Decreto economico e finanziario, sostiene il Ministro, è “una combinazione di misure strutturali” che ha come obiettivo quello di “tagliare il cuneo fiscale e a dare più soldi alle imprese e alle famiglie”: i famosi 80 euro a famiglia. Il Def produrrà crescita, la quale manca – ormai – da “due decenni” circa. E il debito scenderà.
Padoan, poi, parla del lobbysmo all’italiana: “In Italia, come in molte altre economie avanzate, vi sono interessi specifici, corporativi che negli anni hanno accumulato poteri e capacità di dire sì o no a piacimento. Cambiare questo stato di cose richiede un grande sforzo politico”. Le riforme sono funzionali a scardinare gli interessi corporativi. E le nuove (competenti) nomine governative nei punti strategici dell’apparato nazionale (Eni, Enel, Finmeccanica) servono a dimostrare il cambiamento di verso rispetto al passato.
Infine, sulla disoccupazione, “servono riforme di ampia portata. Bisogna far entrare i giovani sul mercato del lavoro. Occorre muoversi verso contratti più semplici, ancorando i salari alla produttività”.
FMI “Tagli alla spesa siano permanenti” – I tagli alla spesa e alle tasse in Italia devono essere permanenti e non una tantum. Lo afferma Aasim Husain, del Dipartimento europeo del Fmi. “Accogliamo con favore l’enfasi sulla riforma del mercato del lavoro, a un primo esame rapido il Def sembra positivo, con il riequilibrio dei conti che è essenziale per la crescita”.
Daniele Errera