“La Camera riuscirà a lavorare meglio quando ci sarà meno decretazione d’urgenza“. Lo dice la presidente della Camera, Laura Boldrini che – in un’intervista al Corriere della Sera – sottolinea che “la giunta per il regolamento sta per concludere un lavoro che mira a ribadire la centralità del Parlamento”: una riforma dei regolamenti con la quale “diamo tempi certi ai provvedimenti del governo per ridurre il ricorso ai decreti legge e diamo alle opposizioni la certezza di portare in Aula i loro progetti di legge come sono stati concepiti”. In questo modo, spiega la presidente di Montecitorio, “alla decretazione d’urgenza si potrà ricorrere in casi specifici e con delle limitazioni numeriche”.
Da parte sua, Boldrini assicura che, alla ripresa, cercherà in tutti i modi di “creare le condizioni perchè si possa lavorare bene in un clima di condivisione”, augurandosi però la fine di “eccessi e risse” in Aula, che “fanno male alla politica”. Lo squilibrio tra parlamento e governo potrebbe accentuarsi con la riforma costituzionale, ma Boldrini rivendica che “non diamo per chiusa questa partita: ora tocca alla Camera, che ne ha facoltà, esaminare gli aspetti problematici e rivedere le criticità”. Infine Boldrini garantisce di aver dato “immediatamente seguito all’appello di Napolitano” per l’elezioni dei membri di Consulta e Csm: “Con le sue parole il presidente ha rafforzato i richiami ai capigruppo, fatti già più volte congiuntamente da me e dal presidente Grasso. Si tratta di un obbligo costituzionale al quale il Parlamento deve adempiere”.