La mossa di Mario Draghi è arrivata. Il governatore della Bce ha deciso, di raccordo con tutti i membri del board, di tagliare ulteriormente il costo del denaro, portando i tassi di interesse dallo 0,15% dallo 0,05%. Immediate le reazioni sui mercati, con la moneta unica che ha toccato il minimo da un anno questa parte, a 1,3036 nei confronti del dollaro. Le Borse europee estendono il rialzo. Piazza Affari sale dell’1,4%, Parigi dell’1,1%,Francoforte dello 0,4%, Madrid dello 0,97%.
La Bce ha inoltre deciso di ridurre il tasso sui depositi, da -0,1% a -0,2%, e quello marginale, da 0,4% a 0,3%.
Draghi nella conferenza stampa ha annunciato anche un’altra misura, l’acquisto dei cosiddetti “Abs” (Asset backed securities), ma “titoli semplici e trasparenti”: si tratta in particolare di prestiti di famiglie e imprese. La mossa di tagliare ancora i tassi risponde soprattutto all’esigenza di spingere l’euro più in basso nel confronto con il dollaro, per stimolare l’export e rilanciare un po’ di inflazione.
La ripresa tarda infatti ad arrivare: a confermarlo sono le stime della Bce. Secondo quanto detto dal presidente della Bce, lo slancio della congiuntura europea ha frenato e l’inflazione resterà bassa anche nei prossimi mesi, prima di risalire verso il target del 2% fissato dalla Bce nel 2015 e nel 2016. Il Consiglio direttivo della Bce, in caso di un peggioramento, “resta unanime nella possibilità di fare ricorso anche a strumenti non convenzionali”.