La geografia della Serie A e la crisi delle squadre del Sud

Pubblicato il 4 Settembre 2014 alle 20:35 Autore: Lorenzo Stella
regioni serie a

 

La Serie A, nonostante abbia perso quasi del tutto l’appeal che esercitava fino a cinque anni fa nei confronti dei grandi campioni del calcio mondiale, rimane pur sempre uno dei campionati dal livello tattico più elevato in tutta Europa. La mancanza di appeal va di pari passo con la crisi economica e finanziaria dei grandi club che hanno fatto le fortune del calcio italiano.

Un altro dato che dimostra come la crisi abbia influito sulla Serie A è la drastica diminuzione delle squadre del mezzogiorno, con le società sempre più abili nel trovare una maniera per sopravvivere anche solo nella serie cadetta. Nel campionato 2010-11 si era battuto il record di presenze di squadre meridionali nella massima serie: ben sei (Palermo, Catania, Cagliari, Lecce, Bari e Napoli). Nel campionato che va iniziando sono presenti solamente tre squadre del Sud Italia: Palermo, Napoli e Cagliari.

Nonostante la grande ripresa economica del nuovo Cagliari di Giulini, è deprimente constatare la crisi delle squadre sicule. Sotto la guida di tecnici di grande levatura come Mihajlovic, Simeone e Montella, anche il modestissimo Catania era riuscito ad ottenere risultati eccellenti con una squadra composta per la maggior parte di Argentini. Per non parlare del Palermo che conta diverse partecipazioni in Europa.

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Sono 11 le regioni rappresentate durante la Serie A 2014-15

Le squadre meridionali sono sempre state in netta inferiorità rispetto alle rivali settentrionali, numericamente parlando, nella Serie A. Nella speciale classifica delle regioni più rappresentate in massima serie, infatti, domina indiscussa la Lombardia: ben 11 squadre lombarde hanno partecipato almeno una volta alla classe regina e sono Atalanta, Brescia, Como, Cremonese, Inter, Lecco, Legnano, Mantova, Milan, Pro Patria e Varese.

Medaglia d’argento per l’Emilia-Romagna con 8 squadre all’appello: Bologna, Cesena, Modena, Parma, Piacenza, Reggiana, Sassuolo e Spal. Ultimo gradino del podio occupato dalla regione dell’attuale premier, la Toscana che conta 7 squadre presenti nella storia della Serie A (Empoli, Fiorentina, Livorno, Lucchese, Pisa, Pistoiese e Siena). Il Piemonte (Alessandria, Casale, Juventus, Novara, Pro Vercelli, Torino) ed il Veneto (Chievo, Padova, Treviso, Venezia, Verona, Vicenza) sono al 4° posto con 6 squadre a testa. La Liguria arriva a quota 4 contando anche la Sampierdarenese, che ha poi dato vita alla Sampdoria unendosi con l’ Andrea Doria, insieme al Genoa, la stessa Sampdoria e la Liguria.

Le regioni meridionali più rappresentate in Serie A sono la Campania, la Puglia e la Sicilia con tre squadre a testa, rispettivamente Avellino, Napoli, Salernitana, Bari, Foggia, Lecce, Catania, Messina e Palermo. Un’altra regione del Sud come la Calabria, rappresentata da Catanzaro e Reggina, condivide il decimo posto con Lazio (Roma e Lazio), Friuli – Venezia – Giulia (Udinese e Triestina), Marche (Ancona e Ascoli) e l’Umbria (Perugia e Ternana). Abruzzo e Sardegna, invece, chiudono la speciale classifica con una squadra a testa: Pescara e Cagliari. Se fosse una pagella scolastica, un bel Non Classificabile andrebbe a Basilicata, Molise, Trentino – Alto Adige e Valle d’Aosta visto che nessuna di queste regioni ha mai visto una propria squadra in Serie A.

 

L'autore: Lorenzo Stella

Nato a Carmagnola (TO) il 3 ottobre del 1992, studio presso l'Università degli studi di Torino, corso di laurea in Scienze politiche e sociali. Scrivere è, da sempre, la mia più grande passione e, dopo aver scritto per alcune testate sportive locali, ho iniziato a scrivere per la testata on-line Termometro Politico nel maggio del 2013. Da febbraio del 2014 ricopro il ruolo di Vice-caporedattore della sezione sportiva di Termometro Politico.
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