Lo hanno annunciato ieri: le forze dell’ordine (polizia) e primo soccorso, causa blocco degli stipendi nel 2015, sciopereranno entro la fine di settembre. Comincia così l’autunno caldo, il primo del Governo Renzi.
I sindacati di polizia e dei vigili del fuoco, oltre che il Cocer Interforze (Esercito, Marina, Aeronautica, Carabinieri e Guardia di finanza), sono sul piede di guerra per il tetto all’incremento delle retribuzioni previsto dall’esecutivo. Si parla di proteste e sensibilizzazioni, fino ad arrivare ad un primo storico sciopero generale delle forze di sicurezza, della difesa e del soccorso pubblico. Cocer e sindacati affermano che il Governo Renzi avrebbe chiuso la porta in faccia al dialogo rendendo, quindi, inevitabile l’incrociare le braccia.
Renzi risponde per le rime, affermando come “Riceverò gli agenti di polizia, ma non accetterò ricatti. Volentieri apriamo un tavolo di discussione con le forze di sicurezza che sono fondamentali per la vita dell’Italia – avrebbe evidenziato Renzi al suo staff – . Ma siamo l’unico Paese che ha cinque forze di polizia: se voglio discutere siano pronti a farlo, ma su tutto. Non stiamo toccando lo stipendio né il posto di lavoro di nessuno”.
Al rottamatore fiorentino gli fa eco il Ministro competente, Marianna Madia: “alla faccia della ‘annuncite’ che alcuni (D’Alema, ndr) ci contestano, dico che questo è il governo che fa le cose e che non alimenta aspettative che non può mantenere”. La giovane membra dell’esecutivo continua: “noi non facciamo alleanze precostituite con un blocco sociale, facciamo un’alleanza con gli italiani. E’ questa l’unica alleanza vera che fa questo governo: non con i blocchi sociali ed elettorali tradizionali. Noi siamo trasversali a quelli. L’alleanza è sulle persone e la dignità del lavoro è per tutti, tanto per chi è precario quanto per chi non lo è, tanto per chi lavora nel pubblico quanto nel privato”.
Rincara la dose il sottosegretario al Ministero della Pubblica Amministrazione, Angelo Rughetti: “con la crescita allo 0,8%, com’è sin qui nel Def, potevamo contare su margini che ora, con il Pil negativo e l’inflazione a zero, si sono ristretti. Bisognava fare una scelta politica. Noi l’abbiamo fatta: la nostra priorità è sostenere i redditi più bassi. E non privilegiare alcuni corpi sociali a discapito di altri”. Rughetti evidenzia: “un quarto dei dipendenti pubblici quest’anno sta beneficiando del bonus Irpef: di fatto una tredicesima di 960 euro. Non mi pare poco”. Poi ammette come il blocco degli stipendi sia “stata una scelta dolorosa, dettata dalla necessità di valutare nel complesso la situazione delle famiglie, ma se mettevamo 10 miliardi sul rinnovo del contratto anziché per gli 80 euro, avremmo accontentato tre e non undici milioni di italiani e non avremmo fatto redistribuzione sociale”, difendendo l’iniziativa degli 80 euro.
Sulla questione è intervenuto anche il ministro dell’Interno Angelino Alfano. “Sono convinto che ci sono le condizioni per risolvere la questione”. “Già oggi pomeriggio incontreremo i vertici delle Forze dell’ordine. I protagonisti della sicurezza -ha rimarcato il titolare del Viminale- sono gli uomini e le donne in divisa: agli operatori di polizia è riconosciuta la specificità e noi lavoreremo perchè questa specificità sia assicurata anche nei prossimi mesi”. “Stiamo lavorando -ha proseguito Alfano- non per il rinnovo del contratto, che non è stato richiesto, ma per eliminare i blocchi salariali. Ci auguriamo che questo sforzo del governo non venga complicato dai toni eccessivi del comunicato di ieri, ma sono convinto -ha ribadito- che ci siano le condizioni per affrontare con serenità, da parte di tutti, il problema e risolverlo”. “Lavoriamo tutti insieme -ha concluso Alfano- perchè indossiamo tutti la maglia di una stessa squadra che è l’Italia”.
I segretari generali di Siulp, Siap-Anfp, Silp Cgil, Ugl Polizia, Coisp, Consap e Uil Polizia commentano le parole del premier: “bene la dichiarata disponibilità del presidente Renzi ad incontrare i rappresentanti delle donne e degli uomini del Comparto Sicurezza, Difesa e Soccorso pubblico, meno bene la non chiarezza circa le rivendicazione dello stesso personale”. Ma i sindacati non hanno intenzione di recedere. “Smentiamo categoricamente la notizia e i rumours dati da qualche telegiornale per cui lo sciopero proclamato (senza una data, però, ndr) dalla Consulta delle forze di pubblica sicurezza (24 sigle tra sindacati di polizia e Rappresentanze delle forze armate ndr) possa essere ritirata. “Lo sciopero è una probabilità concreta al 95 per cento” afferma Gianni Pitzianti, maresciallo delegato del Cocer dei carabinieri.
Daniele Errera