Forum di Cernobbio, il no di Renzi lascia contrariati gli industriali
Anche quest’anno il “ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno” (quello più noto al mondo del gossip per le faraoniche ville dei divi di Hollywood come George Clooney), torna a essere il salotto in cui politica, industria e finanza si confrontano. Al via, stamattina, l’edizione 2014 del Workshop Ambrosetti, che, come di consuetudine da ormai quarant’anni, si tiene a Cernobbio nella prima settimana di settembre.
LE STRATEGIE COMPETITIVE DI OGGI E DOMANI – Il tema dei lavori, quest’anno, riguarderà «lo scenario di oggi e domani per le strategie competitive». Al centro, il rilancio del quadro economico a partire dalle nuove tecnologie e le priorità per l’Europa e l’Italia nelle sfide che lo scenario politico ed economico propone ogni giorno. Presenze di prestigio internazionale del calibro dell’ex presidente della Bce Jean-Claude Trichet, del senatore repubblicano John Mc Cain, già candidato alla presidenza degli Stati Uniti contro Obama nel 2008, del premio Nobel per la Pace Shimon Peres e dell’ex vicepresidente della Commissione Joaquin Almunia animeranno il convegno, che durerà sino al primo pomeriggio di domenica 7 settembre. Politica, poi, ancora protagonista del workshop. Oltre agli ex premier Romano Prodi, Mario Monti ed Enrico Letta, ci sarà una sfilata di ministri, da Alfano a Giannini passando per Guidi, Lorenzin, Boschi, Madia, Padoan, Poletti e Lupi. A rappresentare le istituzioni, poi, ci saranno i due presidenti delle Camere, Laura Boldrini e Pietro Grasso.
LA PESANTE ASSENZA DI RENZI – A Cernobbio c’è grande attesa per l’intervento dell’Ad di Fiat Sergio Marchionne, alla sua prima partecipazione, e per il ritorno di Gianroberto Casaleggio. Punta di amarezza per l’assenza del premier Matteo Renzi e del numero uno di Confindustria Giorgio Squinzi. Dopo l’assemblea nazionale di Confindustria e il meeting di Comunione e Liberazione, Renzi rompe ancora una volta il “galateo istituzionale”, rinunciando anche al Workshop di Cernobbio, a cui, in genere, i presidenti del Consiglio hanno sempre preso parte.
GLI INDUSTRIALI A RENZI: NON VENIRE È UN ERRORE – L’assenza di Renzi non ha lasciato indifferenti gli industriali, che si sono sentiti snobbati dal numero uno del governo, in passato particolarmente critico con chi va nei “salotti buoni”. «Se ci considera un salotto buono sbaglia», ha affermato al Fatto Quotidiano il fondatore del forum Alfredo Ambrosetti, il quale ha sottolineato il sostegno del workshop alle istituzioni, nel tentativo di dare una buona immagine dell’Italia con gli ospiti esteri. Il patron della Brembo Alberto Bombassei, in un’intervista al quotidiano la Repubblica ha affermato: «Nessuno va a Cernobbio per accordarsi su una prossima scalata finanziaria. Ci si va per capire meglio quel che accade». Per l’ex presidente di Scelta Civica, dunque, il premier ha dimostrato una «scarsa sensibilità» verso l’economia reale.
Anche il fondatore di Italia Unica Corrado Passera si dimostra contrariato per la decisione di Renzi: «ha fatto male», afferma l’ex ministro dello Sviluppo economico, che ha aggiunto che il ruolo della politica è ascoltare senza saltare i corpi intermedi.
Alessandro De Luca