Freemarket: la spesa gratuita ai tempi dei social network
A metà agosto è nato a Copenaghen “Freemarket”, un negozio in cui è possibile scegliere senza pagare un certo numero di prodotti al mese, purché diversi tra loro. La startup, lanciata da un gruppo di giovani danesi, offre prodotti gratis in cambio di pubblicità sui social network.
Gli “acquirenti” devono registrarsi al sito web del negozio, lasciando i propri dati personali e comunicando i propri hobby. Inoltre devono versare un canone mensile di 2,50 euro, necessario per le spese del locale che ospita il negozio. A quel punto possono scegliere tra i prodotti esposti quelli che vogliono portare a casa, purché siano disposti a pubblicare su un qualche social network (Facebook, Twitter, Instagram) le foto di quanto andranno a “testare”, insieme ad una descrizione e a un giudizio dei prodotti.
Sì, perché per i marchi che espongono nel Freemarket – tra cui la San Pellegrino – l’occasione è ghiotta per farsi pubblicità ed estendere il numero dei potenziali consumatori. Non solo. Tali marchi, che espongono anch’essi in cambio di una quota versata, hanno inoltre la possibilità di ottenere dei feedback dai consumatori sui loro prodotti, prima di lanciarli ufficialmente sul mercato. Una sorta di indagine di mercato condotta su scala ridotta.
In questo scambio tra consumatore e azienda, il consumatore “paga” in termini di privacy: così facendo i suoi dati personali e le sue preferenze sono, infatti, resi disponibili ai vari brand e al loro monitoraggio.
Di certo questo nuovo modo di “fare la spesa” ribalta il tradizionale concetto di pubblicità, inteso come messaggio che parte dall’azienda per arrivare al consumatore. Non è l’efficacia del messaggio pubblicitario a determinare le abitudini di consumo ma, al contrario, il parere espresso dai singoli consumatori fondamentale per le scelte aziendali.
Il fondatore di Freemarket, Simon Taylor, prima di dedicarsi a questo progetto lavorava per un’agenzia pubblicitaria. Per il momento la sua idea sta avendo buoni risultati, essendo il numero dei clienti passato da 5.000 a 10.000 in un solo mese. L’ideatore dello slogan “Prova prima di comprare” aspira ad aprire negozi anche in Svezia e Finlandia nel 2015, per arrivare in Inghilterra nel 2016.
Tuttavia Taylor è consapevole che non è semplice sradicare la mentalità “conservatrice” delle aziende, riferendosi in primis a quelle danesi, per far affermare una nuova strategia di marketing, adatta all’epoca del 2.0.
Chi può dire se l’idea del Freemarket sia destinata a tramontare oppure a continuare a far parlare di sé, come molte altre iniziative partite su Internet quasi per gioco e che poi hanno goduto, inaspettatamente, di una notevole fortuna. Ai consumatori di oggi e agli internauti di domani l’ardua sentenza.