Le collezioni Grassi e Vismara della Gam di Milano si rifanno il trucco
Era il 1965 quando la collezione Grassi fu donata al Comune di Milano: non passò molto tempo che venne donata, nel 1974, anche la collezione Vismara. Si pose così il problema di trovare un luogo per esporle nella loro interezza e la scelta cadde sulla Villa Reale di via Palestro: liberati i locali al secondo piano, si pensò di incaricare per la loro sistemazione l’architetto Ignazio Gardella, che allestì un museo inteso come organismo vivo e in costante trasformazione, l’attuale Galleria d’Arte Moderna.
Da quel momento non venne più messa mano all’allestimento originale finchè, negli ultimi mesi, il percorso espositivo è stato ripensato da un team di esperti, tra cui risulta l’architetto Jacopo Gardella: lo scorso 5 settembre, al cospetto di Filippo Del Corno, assessore alla Cultura del Comune e di Marina Pugliese, direttore del Polo di Arte Moderna e Contemporanea del Comune, ha dunque riaperto al pubblico la nuova sede espositiva di entrambe le collezioni, un percorso di visita interamente riscritto pur rispettando gli originali nuclei espositivi.
Gli interventi di restauro e ripristino hanno dunque coinvolto l’allestimento nella sua interezza, per recuperarne filologicamente l’aspetto originale: l’elegante scalone ellittico d’accesso al piano espositivo è stato riportato al suo aspetto originario, attraverso il restauro dello stucco che copre il pilone centrale, a più riprese ricoperto da vernice protettiva che, ingiallendosi, ne aveva modificato il colore; il restauro ha riportato alla luce la superficie chiara e luminosa dello stucco lucido.
Non solo: attraverso lo studio di fonti attendibili è stato possibile risalire anche al colore grigio caldo delle pareti dello scalone e delle sale. Tramite fotografie d’epoca si è inoltre potuto ricreare il disegno originariamente presente sul soffitto dell’ambiente dello scalone. Tutti i pannelli mobili presenti nelle sale sono stati rivestiti di un tessuto color bianco crema vicino ai toni originali. Infine, l’intervento ha riguardato anche le lampade, appositamente disegnate da Gardella per le sale espositive, le finiture delle finestre e la sostituzione delle tende, indispensabile per garantire la necessaria schermatura della luce.
Clara Amodeo