Il conflitto ucraino ha portato ai minimi storici le relazioni tra i paesi Nato e la Russia ma non ha scalfito l’affetto di Silvio Berlusconi nei confronti dell’amico Vladimir Putin. Anzi, lo ha rafforzato tanto che l’ex Cav, collegandosi telefonicamente al raduno dei giovani di Fi, a Giovinazzo (Bari), dove è in corso l’ultima delle tre giornate di lavori, prende le difese del presidente russo. Per il leader di FI “a causa di una malaugurata carenza di leadership internazionale” si sta assumendo “un atteggiamento ridicolmente e irresponsabilmente sanzionatorio nei confronti della Federazione Russa, che non può non difendere i cittadini ucraini di origine russa che considera come fratelli”.
“Siamo in angoscia per la profonda crisi dell’economia che va di male in peggio – ha spiegato Berlusconi – e ancor più per la situazione internazionale e per le decisioni dei vertici occidentali, americani, la Nato, i vertici europei che, direi incredibilmente e irresponsabilmente, hanno cancellato e stanno cancellando il grande lavoro e i risultati che avevamo conseguito noi, nel 2002, con il trattato di Pratica di Mare, mettendo fine a mezzo secolo di guerra fredda che ci aveva angosciati”. “Ora – ha concluso – a causa di una malaugurata carenza di leadership internazionale, tutto questo viene cancellato con un atteggiamento ridicolmente e irresponsabilmente sanzionatorio nei confronti della Federazione Russa, che non può non difendere i cittadini ucraini di origine russa che considera come fratelli”.
Berlusconi si è poi dedicato ai temi di politica interna. “Noi siamo all’opposizione di questo governo e portiamo avanti i nostri impegni con grande dedizione e senso di responsabilità. Contrastiamo con forza le misure economiche del governo che non ci convincono, diamo il nostro impegno alle modifiche dell’assetto istituzionale necessarie a rendere governabile il Paese”. “Noi – ha rilevato – in Italia purtroppo non abbiamo mai imparato a votare. Abbiamo sempre frazionato i nostri voti: dal ’48 a oggi nessun movimento politico ha avuto da solo la maggioranza per governare. E a causa di questo frazionamento l’Italia non è veramente governabile. Solo se si riuscisse a cambiare l’assetto istituzionale – ha sottolineato l’ex Cavaliere- potrebbe diventarlo”. “Noi – ha concluso – nel 2005 con le nostre riforme ci eravamo riusciti, ma una opposizione veramente incurante del bene dell’Italia, votata alla politica del tanto meglio tanto peggio, ha cancellato queste e altre riforme con un referendum abrogativo che, purtroppo, è stato votato dalla maggioranza degli italiani”.