È un Sergio Marchionne dai toni perentori quello che ha preso la parola nel primo pomeriggio al Forum Ambrosetti di Cernobbio. L’amministratore delegato della Fiat ne ha per tutti, a cominciare dai sindacati. “Non è più accettabile la tirannia della minoranza nel mondo dei sindacati” ha detto Marchionne. Il quale si è poi rivolto al governo con toni altrettanto duri: “Deve dimagrire, ridurre la presenza dello Stato nella vita delle imprese. Il nostro consiglio è: scegliete dalla to do list tre cose, realizzatele e poi passate alle tre successive”.
Per quanto riguarda il mondo del lavoro, per Marchionne la soluzione non è “copiare” le politiche tedesche o britanniche. “È inutile innamorarsi del sistema tedesco – ha aggiunto – ed è impossibile adottare il sistema anglosassone”. In relazione alla crisi occupazionale, l’ad della Fiat punta il dito contro l’Irap: “In un contesto nel quale serve migliorare l’occupazione, noi abbiamo l’Irap che invece si paga di più al crescere dei posti di lavoro. È un paradosso”.
Il problema principale è la burocrazia: “La burocrazia non solo costa cara, uccide le imprese. Per compilare una dichiarazione dei redditi servono 250 ore rispetto a 50 ore degli altri paesi. Il costo degli adempimenti costa 27 miliardi l’anno. Avviare una nuova impresa costa 2.100 euro, contro una media di 270 degli altri paesi. L’allaccio alla rete elettrica richiede 5 procedure per 124 ore di lavoro. Sono state approvate 620 nuove norme fiscali negli ultimi 6 anni, ovviamente con gli obiettivi di semplificare”.