“Tutte le previsioni puntavano ad una crescita ed invece sono poi state riviste al ribasso, speriamo che non ci sia un terzo calo”. A lanciare l’allarme è il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, in una intervista al ‘Financial Times’ a Cernobbio.
PARAMETRI E RIFORME – Per Padoan il monitoraggio UE e l’introduzione di parametri nell’Eurozona per misurare e confrontare le riforme strutturali creerebbero fiducia e, al tempo stesso, disciplinerebbero i Paesi membri, un risultato che “sarebbe utile per l’Italia e l’Europa”. Riguardo alle riforme attuate – e da attuare – in Italia, Padoan si lancia in una previsione, parlando di minimo tre anni per avere “risultati visibili’. Il ministro respinge le accuse di chi parla di un maggior impegno della Spagna rispetto all’Italia per riformare il proprio sistema economico: “Se si guarda con attenzione e senza nessun pregiudizio, si noterà che non c’è tanta differenza. Gli sforzi fatti dall’Italia non sono di meno di quelli della Spagna, ma i risultati sono diversi”.
PRIVATIZZAZIONI – Padoan, intervistato anche da ‘Bloomberg Tv’, parla anche delle privatizzazioni, ammettendone l’utilità in un’ottica di accelerazione del processo di riduzione del debito, fermo restando la necessità di puntare anche alla crescita economica per abbatterlo. Tuttavia, il ministro avverte: “Per fare le privatizzazioni bisogna prima prendere in considerazione l’umore dei mercati”. E aggiunge: “al momento quest’umore verso gli asset italiani è ancora molto positivo ma potrebbe cambiare, quindi dobbiamo fare molta attenzione sulla tempistica”.